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Solidarietà a Sigfrido Ranucci e a Matteo Lepore
di
Rita Guma *
Osservatorio sulla legalità e sui diritti esprime solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci, nel mirino dopo la puntata dell'inchiesta che parlava di lobby israeliane.
Il Foglio ha pubblicato un articolo nel quale ci si rammaricava del fatto che il volto di Report sia a suo tempo tornato vivo da Sumatra dopo lo tsunami. Commento che si qualifica da solo e che è ancor più grave, visto che riguarda un giornalista più volte oggetto di minacce (con bossoli, ad esempio), perché potrebbe alimentare l'odio e mettere maggiormente a rischio la sicurezza di Ranucci.
La ex deputata Paola Concia ha parlato di danni provocati a lei da Report e di "liste di proscrizione" in cui lei figurerebbe per colpa della trasmissione giornalistica mentre invece si tratta di un articolo diffuso in rete in cui il suo nome compare nell'elenco dei firmatari del manifesto di Sinistra per Israele, un elenco che era pubblico anche prima, tanto da essere riportato sul Corriere della sera e altre testate a diffusione nazionale.
Ovviamente Report e Ranucci non sono responsabili dei giudizi morali espressi dai commentatori di tali articoli e post nei confronti di chi ha firmato tale manifesto e/o di chi nelle sedi istituzionali vota a favore di provvedimenti che sostengono le azioni della estrema destra israeliana o non esprime censure per atti che condannerebbe qualora realizzati da altri paesi, come l'Iran.
Quel che forse si vorrebbe è che i fatti non venissero raccontati, in barba al diritto/dovere di cronaca e al diritto all'informazione e al ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo, e non ci si vuole prendere le responsabilità delle proprie azioni. Oppure il messaggio è "chi tocca muore", anche se solo in senso figurato o solo come auspicio...
E infatti questo ostracismo, subito cavalcato dai critici storici di Report e di Ranucci - che non gli hanno perdonato inchieste su di loro e sui loro affari - e affiancato dalla reazione di Marina Berlusconi sull'inchiesta sul padre Silvio, hanno portato anche alla censura social, per cui i post di Ranucci vengono penalizzati nelle visualizzazioni.
Infine, sottoscriviamo la risposta dell'ANED agli attacchi al sindaco di Bologna, reo di aver sventolato la bandiera palestinese nella città che poi ha visto la presenza di scritte inneggianti alla libertà e alla giustizia per la Palestina riportate su mura diocesane nei pressi della sinagoga bolognese.
In quella risposta, oltre alla solidarietà, c'è l'essenza di quanto sta accadendo a Gaza e in Cisgiordania e delle critiche che vengono rivolte a Israele, mostrando per di più l'inconsistenza dell'accusa di antisemitismo con cui esse vengono solitamente bollate.
* Presidente Osservatorio
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