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Israele: deputato esorta a bypassare i tribunali. Dura critica da Haaretz
di
Mauro W. Giannini
Il parlamentare israeliano Hanoch Milwidsky, del partito Likud del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, ha esortato gli israeliani a evitare di collaborare con il sistema giudiziario israeliano.
Parlando al programma radiofonico ultra-ortodosso Kol Berama, Milwidsky ha affermato: "Il tribunale è un luogo senza giustizia. È bene evitare di arrivare in tribunale. Le persone dovrebbero andare in tribunale arbitrale o rabbinico".
Amit Becher, presidente dell'associazione degli avvocati "Israel", ha risposto sullo stesso canale, definendo i commenti "completa disintegrazione sociale e anarchia".
Lunedì il quotidiano israeliano Haaretz ha pubblicato un articolo d'opinione in cui avverte che Israele è sulla buona strada verso una "crisi costituzionale" a causa del ripetuto rifiuto del regime di conformarsi alle decisioni della Corte Suprema e ai pareri legali del procuratore generale.
Chen Menit ha scritto che il disprezzo del regime per alcuni ordini della Corte Suprema "non è una novità", ma gli esperti suggeriscono che la situazione "è peggiorata negli ultimi anni".
L'articolo ha anche notato che c'è un continuo rifiuto di accettare le opinioni del Procuratore Generale Gali Baharav-Miara riguardo all'interpretazione della legge, con l'ostilità di alcuni ministri nei suoi confronti che ha raggiunto "livelli senza precedenti".
Secondo Haaretz, l'anno scorso, "quando il governo ha iniziato a promuovere leggi di revisione giudiziaria, molti temevano che Israele avrebbe dovuto affrontare una crisi costituzionale, una situazione in cui la Corte Suprema avrebbe annullato le leggi, ma il governo non avrebbe rispettato le sue sentenze".
La revisione giudiziaria è iniziata all'inizio del 2023, quando il Primo Ministro Benjamin Netanyahu (che è implicato in tre procedimenti penali per corruzione) e la sua coalizione estremista hanno introdotto una serie di riforme legislative volte a ridurre i poteri della magistratura, in particolare della Corte Suprema israeliana.
Le modifiche proposte includono la limitazione dell'autorità della Corte Suprema di utilizzare lo standard di "ragionevolezza" per ribaltare le decisioni del regime.
Questo standard era stato impiegato dalla corte per invalidare azioni che riteneva eccessivamente irragionevoli o ingiuste, come la nomina di funzionari con precedenti penali.
I sostenitori delle riforme sostenevano che la magistratura aveva oltrepassato i propri limiti e interferito con la capacità del regime di attuare efficacemente le sue politiche. Sostenevano che i cambiamenti erano necessari per ripristinare l'equilibrio di potere tra i rami del governo di Israele, sostenendo che la magistratura era diventata troppo potente e irresponsabile.
Tuttavia, la revisione proposta ha scatenato una diffusa opposizione e proteste tra gli israeliani, quindi la revisione giudiziaria non è stata pienamente implementata. La guerra a Gaza ha dimostrato però un preoccupante allineamento del pubblico israeliano con le politiche estremiste del governo.
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