Università di Torino: vicerettori contro mozione di non cooperazione con atenei israeliani
di Alessandro Ferretti *

Ieri due vice-rettori dell'Università di Torino (tra cui la candidata in pectore al ruolo di rettrice Cristina Prandi) si sono scagliati contro la mozione del Senato accademico che invita a non partecipare a collaborazioni con università israeliane, scrivendo che "la ricerca scientifica di alta qualità e l'università debbano rispondere alla missione di fungere da catalizzatori per unire i popoli, anziché dividerli o emarginarne alcuni".

Cari scriventi, così solerti nel difendere le università israeliane da un pericolosissimo invito a sospendere le collaborazioni (a fronte del massacro di oltre 100.000 persone uccise o ferite, e quasi un milione di persone sul punto di morire di fame), sicuramente saprete che l'esercito israeliano ha deliberatamente raso al suolo TUTTE le sedi universitarie palestinesi a Gaza, e che ha ammazzato deliberatamente tre rettori e oltre 95 presidi e docenti universitari, spesso insieme a tutte le loro famiglie.

E che, tra l'altro, lo ha fatto usando sistemi d'arma largamente sviluppati nelle università israeliane.

Ho quindi cercato in rete e non ho trovato, da parte vostra, nessuna pubblica denuncia di questi agghiaccianti crimini che non solo sono gravissimi in sé, ma che eliminano alla radice la possibilità per decine di migliaia di palestinesi di accedere all'istruzione universitaria oggi e in futuro.

Spero di cuore che il mancato ritrovamento di una vostra pubblica presa di posizione in merito sia dovuta solo alla mia imperizia nel cercarlo.

Se invece fosse vero che siete stati totalmente silenti sul deliberato accademicidio in corso a Gaza e così prontamente vocali in difesa degli atenei israeliani, dovrei dedurne che a vostro parere solo le università israeliane sono utili a fare da "catalizzatori per unire i popoli", mentre la distruzione fisica delle università palestinesi e del loro corpo docenti non è neanche degna di una parola.

* Coordinatore Commissione Pace dell'Osservatorio

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