Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
19 febbraio 2024
tutti gli speciali

Il nazista perfetto
di Rinaldo Battaglia *

“Le pecore lanute bianche e gialle trottano lungo la strada.
Le pecore lanute bianche e gialle, tanto lontane da casa,
bruciate le stalle, assassinati i padroni.
Oh, tutti gli uomini del villaggio, tutti sono morti della stessa morte.
Deportate le donne laboriose che curavano il gregge,
scomparsi i bambini gioiosi che si rallegravano degli agnelli,
distrutte le piccole case dove albergava la pace,
un villaggio intero annientato,
soltanto gli animali graziati.
Queste sono le pecore di Lidice,
adatte proprio qui,
nella città dei senza patria,
animali senza casa.
Chiusi da un muro,
accomunati dal crudele destino,
il popolo più tormentato della terra
e il gregge più triste del mondo”.

Sono le strazianti parole di una poesia di Ilse Weber, gasata ad Auschwitz col figlio Tomas di solo 4 anni nell’ottobre 1944. Parla del massacro della città di Lidice, distrutta il 10 giugno 1942 per ordine di Himmler quale vendetta per l’assassinio del suo braccio destro, l’uomo della Soluzione Finale, la SS-Gruppenführer Reinhard Heydrich. I nazisti quel giorno uccisero e sterminarono tutti i civili della cittadina, alle porte di Praga, come fossero pecore al macello. E, non a caso, venne intitolata dall’autrice in ‘Le pecore di Lidice’.

Fu scritta da Ilse Weber, peraltro in tedesco, quand’era deportata nel lager di Terezìn e si racconta che la poesia, verso metà febbraio 1944, 80 anni fa in questi giorni, fosse arrivata anche alle orecchie di Adolf Eichmann, che volle subito sapere chi fosse a dare notizie così ‘tendenziose e sbagliate’ sulle attività delle S.S. ‘colpevoli’ solo di aver onorato Heydrich, quel giorno. A Terezìn, avvennero così perquisizioni, minaccie, forti violenze, attivate persino dalla Gestapo.

Ma nessuno dei deportati volle tradire Ilse Weber. Nessuno, nemmeno sotto atroci torture. Anzi, come raccontò un sopravvissuto, Jiri Lauscher: ‘i detenuti trassero da ciò un rinnovato coraggio di vivere’ (da Rita Baldoni - Ilse Weber, antologia di versi poetici).

A comandare quel giorno il branco di lupi assetati di sangue, nel massacro di Lidice, vi era un giovane SS-Standartenführer . Si chiamava Horst Böhme e quel giorno aveva neanche 33 anni (classe 1909). Il dio della guerra volle che vivesse solo altri 3 anni e si racconta che il 10 aprile 1945 sia morto in combattimento nella difesa di Königsberg o forse suicida, per non cadere nelle mani dei sovietici oramai arrivati a Berlino. Fu il tribunale distrettuale di Kiel, il 12 agosto 1954, a dichiararne la morte ufficiale, fermando così le ricerche che dall’immediata fine della guerra erano partite sulle sue tracce, per consegnarlo alla giustizia quale criminale di guerra.

Criminale di guerra a 36 anni, un buon risultato per uno che era partito dal basso, tra la fame e la miseria di Klingenberg, ai tempi della Germania debole di Weimar. Non aveva potuto proseguire gli studi nella modesta Volksschule del suo paese e per sbarcare il lunario per anni fu costretto a lavorare come spedizioniere, a quel tempo uno dei lavori più pesanti e sottopagati. Oggi diremmo un pony express. Ma sulla strada incontrò presto (già nel 1930 a 21 anni) il nazismo ed Hitler che gli aprirono le porte del paradiso, della gloria eterna e della ricchezza infinita. Bastava ubbidire, credere, diventare un automa. Poi tutto sarebbe stato facile e consequenziale.

Nel 1930 Horst Böhme, da semplice numero qualsiasi ed insignificante dei Freikorps Oberland, eccolo passare alle S.S. (tessera n. 2821) e già nel luglio 1934, per meriti sul campo, promosso a SS-Untersturmführer. Si comportava bene, massima violenza quando ordinatagli e nessuna mai domanda. Il nazista modello per Himmler. Ad inizio 1935 era già SS-Obersturmführer e inserito a Berlino nel Sicherheitsdienst, nell’importantissimo servizio di Sicurezza (Intelligence) delle S.S.

Ebbe così modo di farsi conoscere da Reinhard Heydrich che lo scelse quale stretto collaboratore, quasi segretario personale. Una carriera folgorante: dieci anni prima faceva la fame a Klingenberg, dieci anni dopo è l’uomo di fiducia dell’uomo di fiducia di Himmler, il braccio destro del Fuhrer. Senza far nulla: solo ubbidendo e senza fare mai domande.

E acquisì in fretta promozioni su promozioni: il 30 gennaio 1936 era già SS-Hauptsturmführer, poi SS-Sturmbannführer il 20 aprile 1937 e nel 1938 SS-Obersturmbannführer und Oberstleutnant der Polizei. Un pezzo da 90, uno del cerchio magico del Fuher, un alto gerarca da far invidia e far paura nell’ambiente nazista. E non aveva ancora 29 anni, nessun titolo di studio, nessuna dote particolare se non la cieca ubbidienza e la bocca chiusa. Il nazista perfetto.

Un giorno il suo capo lo mise alla prova: gli ordinò di uccidere Wilhelm Freiherr von Ketteler, senza farsi vedere, perché questi, un alto diplomatico di nobile famiglia prussiana, era molto rispettato a Vienna nell’ambasciata tedesca e stava rompendo le scatole nei giorni dell’Anschluss (12 marzo 1938). Erano quelli giorni difficili a Vienna: non tutti erano favorevoli a sottomettersi e Hitler non voleva mostrare ai suoi connazionali austriaci il volto del ‘cattivo’. Quindi massima discrezione, ma ferma decisione.

Von Ketteler fu invitato personalmente da Horst Böhme, già il 13 marzo, a fare un giro assieme. Ma la sua auto stranamente finì in un piccolo laghetto in un bosco insignificante fuori Vienna, morendo stranamente subito annegato. Senza testimoni. Il corpo verrà recuperato il giorno dopo e inumato con tutti gli onori nell'Invaliden Friedhorf di Berlino.

Solo nel 1945, solo dopo la fine del Terzo Reich un membro della cospirazione del 20 luglio 1944 ai danni di Hitler, Fabian Ludwig von Schlabrendorff, raccolse le prove per dimostrare che von Ketteler era stato annegato personalmente dal braccio destro di Reinhard Heydrich. Tutti, all’infuori dei fedelissimi del Fuhrer, ne erano già convinti da 7 anni.

Ubbidiva ciecamente e non faceva mai domande. La S.S. ideale, l’uomo del futuro secondo i dettami del Terzo Reich. Poteva non far carriera? E fu così un crescendo con il crescere del potere del Terzo Reich.

Vai alla seconda parte >

* Coordinatore della Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale