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31 gennaio 2024
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Ucraina e Gaza: conflitti paralleli con gli stessi manovratori
di Ferny Zillo

La guerra in Ucraina e in Palestina rimangono due situazioni di profonda crisi e tensione che attirano l'attenzione del mondo intero. Entrambe le regioni sono coinvolte in conflitti duraturi, caratterizzati da violenza e sofferenza umana. Questi conflitti hanno radici storiche, politiche e religiose complesse, che contribuiscono a mantenere vivo il ciclo di violenza.

La guerra in Ucraina ha avuto origine nel 2014, dopo la rivoluzione ucraina del Maidan e l'annessione della Crimea da parte della Russia. Ciò ha portato a un conflitto armato tra le forze ucraine e i separatisti filorussi nell'est del paese. Oltre 13.000 persone hanno perso la vita a causa delle violenze, lasciando un segno indelebile sulla nazione. Le tensioni tra Ucraina e Russia, che sostiene i separatisti, rappresentano una questione politica e geografica molto complessa, rendendo la ricerca di una soluzione pacifica ancora più difficile.

Tra gli eventi più tragici denunciati dai filorussi c’è sicuramente il massacro avvenuto a Odessa il 2 maggio 2014 quando, durante una manifestazione di piazza contro l’impeachment dell'allora presidente Yanukovich, 48 persone tra sindacalisti, manifestanti e membri di partiti di estrema sinistra trovarono la morte in un rogo avvenuto nella Casa dei Sindacati e i cui autori erano esponenti dei movimenti di estrema destra.

Purtroppo, chi voglia documentarsi trova l'ostacolo dovuto al revisionismo storico che dopo l'inizio della guerra ancora in corso ha comportato il ritocco o la cancellazione di intere pagine di Wikipedia. La pagina Wikipedia relativa agli avvenimenti di Odessa è stata stravolta già a partire dal titolo, che da “Strage di Odessa” è stato cambiato in “Rogo di Odessa”con l'evidente scopo di sminuire il peso del crimine eliminando il riferimento ai morti.

Il contenuto stesso della pagina è stato quasi completamente cambiato e stravolto. Nella versione precedente la “strage di Odessa” veniva definita “un massacro avvenuto il 2 maggio 2014 ad Odessa presso la Casa dei Sindacati, in Ucraina, ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo occidentali ucraini ai danni dei manifestanti sostenitori del precedente governo filo russo”.
Nella nuova versione si legge che “il rogo di Odessa è un incendio verificatosi a seguito di violenti scontri armati tra fazioni di militanti filo-russi e di sostenitori del nuovo corso politico ucraino”.

Tornando alla guerra attuale, la Russia ha lanciato la sua invasione il 24 febbraio 2022 per perseguire i suoi obiettivi di sicurezza nazionale, soprattutto per impedire all’Ucraina di diventare membro della NATO in quanto ciò avrebbe comportato la dislocazione di attrezzature militari occidentali lungo i suoi confini.

Il 17 dicembre 2021, Mosca aveva presentato una bozza di accordo di sicurezza tra la Russia e i paesi della NATO, chiedendo di porre fine al suo allargamento. Gli Stati Uniti hanno rifiutato categoricamente qualsiasi negoziato sull’allargamento della NATO, dichiarando che «le decisioni sull’allargamento spettano alla NATO stessa» e facendo leva sull’articolo 10 del suo trattato costitutivo secondo cui «nessun paese terzo ha voce in capitolo in tali deliberazioni».

Il 3 maggio 2022 in un'intervista Jeffrey Sachs alla domanda "Ma Putin non vuole la pace. Ha dimostrato che non gli interessa negoziare" rispondeva: “La mia ipotesi è che gli Stati Uniti siano più riluttanti della Russia a una pace negoziata. La Russia vuole un’Ucraina neutrale e l’accesso ai suoi mercati e alle sue risorse. Alcuni di questi obiettivi sono inaccettabili, ma sono comunque chiari in vista di un negoziato. Gli Stati Uniti e l’Ucraina invece non hanno mai dichiarato i loro termini per trattare. Gli Stati Uniti vogliono un’Ucraina nel campo euro-americano, in termini militari, politici ed economici. Qui si trova la ragione principale di questa guerra.“
(https://www.jeffsachs.org/newspaper-articles/6asybagxhw8ae74ljsd7y5jff6g6js)

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