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Mohammad Hannoun: colpito per nascondere il genocidio
di Lina Iaquinto
Un'inchiesta giudiziaria usata come pretesto per far calare l'oblio sul genocidio del popolo palestinese che Israele sta facendo da ormai due anni e mezzo.
Le piazze piene che l'estate scorsa hanno manifestato lo sdegno per quanto avveniva a Gaza sono state in qualche modo rassicurate e perciò disattivate con quell'accordo vago, troppo vago, di Trump.
Talmente vago che il genocidio ha solo preso una forma diversa e più lenta, ma inesorabile, e in Cisgiordania si sono acuite le avanzate violente dei coloni, sostenuti, nelle loro incursioni contro i palestinesi, dall'esercito israeliano, dal parlamento che ha legiferato per l'annessione delle terre e naturalmente dal criminale Netanyahu.
Ora i partiti di Meloni, Salvini e Tajani, gli stessi che delle inchieste della magistratura, dei rinvii a giudizio, delle condanne e degli arresti di loro esponenti, compresi quelli di governo, se ne infischiano vergognosamente, sono partiti alla carica contro quelle piazze che nei mesi scorsi hanno dimostrato tutta la loro collera contro l'orrore di uomini, donne e bambini palestinesi massacrati da Israele, senza che Meloni alzasse un sopracciglio contro Netanyahu, anzi, accogliendolo e stringendo con lui accordi commerciali, - l'ultimo da 35 miliardi di euro deciso dall'Unione europea, in occasione dell'altro vergognoso regalo all'Ucraina da 90 miliardi, dei quali 15 circa li pagheremo noi italiani.
E adesso il silenzio che hanno fatto calare sul genocidio non basta più! Vogliono che i torti e le ragioni si ribaltino e che un'inchiesta, nemmeno una sentenza, si trasformi in uno stigma contro le vittime e contro coloro che le hanno difese.
Trovo tutto questo vergognoso.
Anzi non trovo le parole giuste per definirlo!
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