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27 dicembre 2025
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Team di Trump esasperato da atteggiamento di Netanyahu
di Aurora Gatti

Cresce la tensione fra il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e i principali consiglieri del Presidente Donald Trump, con il team statunitense sempre più "frustrato" dai tentativi di Netanyahu di minare il processo di pace.

Secondo un rapporto di Axios, la cerchia ristretta del presidente statunitense, tra cui il vicepresidente J.D. Vance, il Segretario di Stato Marco Rubio, il genero di Trump Jared Kushner, l'inviato di pace Steve Witkoff e il capo dello staff della Casa Bianca Susie Wiles, è profondamente irritata, convinta che Netanyahu stia "rallentando" l'accordo e stia attivamente prendendo misure per indebolire il cessate il fuoco a Gaza.

Un funzionario israeliano ha tuttavia affermato che Rubio è più vicino alla posizione di Netanyahu che a quella di Witkoff e Kushner.

Un funzionario della Casa Bianca ha affermato che Netanyahu ha sostanzialmente "perso" il sostegno del team centrale di Trump, sebbene il presidente stesso, pur auspicando che l'accordo proceda "più rapidamente", rimanga l'unico sostenitore chiave.

Netanyahu avrebbe espresso specifico scetticismo riguardo alle proposte avanzate da Witkoff e Kushner, in particolare per quanto riguarda la loro idea di smilitarizzazione di Gaza, una componente fondamentale del piano in più fasi.

Consapevole del disaccordo con lo staff statunitense, l'approccio di Netanyahu per il prossimo incontro di lunedì a Mar-a-Lago è quello di appellarsi direttamente a Trump, sperando di convincerlo ad adottare il suo punto di vista, più aggressivo, ha dichiarato un alto funzionario israeliano all'agenzia di stampa.

La prima fase dell'accordo, entrata in vigore il 10 ottobre, prevedeva il rilascio di ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi.

Israele non ha rispettato pienamente gli impegni previsti dalla prima fase dell'accordo, in particolare la cessazione delle ostilità, poiché le forze israeliane hanno continuato a lanciare attacchi, uccidendo almeno 411 palestinesi e ferendone 1.118 dopo il cessate il fuoco.

La seconda fase prevede la formazione di un comitato tecnico temporaneo per l'amministrazione di Gaza, l'avvio di iniziative di ricostruzione, l'istituzione di un consiglio di pace, la creazione di una forza internazionale, ulteriori ritiri delle truppe israeliane dal territorio e il disarmo di Hamas.

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