Sicurezza appaltata a Israele non è sicurezza
di Clara Statello

In Cina i robot sono qualcosa che sta entrando nel senso comune, come Alexia, i monopattini elettrici o i berretti con la musica incorporata. Solo che mentre coi nostri aggeggetti ci si fa nulla, coi robot ci si fa la guerra.

Noi ridiamo dei russi che avanzano a cavallo, con i geni dei nostri giornaloidi che spiegano che non hanno più i carri armati. Non è così. Nella guerra moderna i carri armati sono obsoleti, non servono più, come i cannoni o le catapulte.

La trasformazione del conflitto ucraino in guerra di droni li ha resi inutili. Le avanzate avvengono in piccoli gruppi di uomini che hanno bisogno di muoversi velocemente sul terreno, quindi hanno bisogno di mezzi agili come moto. Ultimamente abbiamo visto movimenti sia con in cavallo che addirittura in bicicletta, nell' attesa che l'ingegneria bellica trovi una soluzione per questo problema.

Cosa c'entrano i cavalli russi con i robot cinesi?

C'entrano con il fatto che Bruxelles, sotto pressione di Rheinmetall e Blackrock, ha deciso per la riconversione bellica del nostro settore industriale. Le nostro linee di produzione non produrranno più auto ma carri armati o blindati o artiglieria pesante.

Investiremo 800 miliardi di euro in tecnologia obsoleta, mentre la Cina è quasi pronta alla guerra con i robot. Facciamo ridere, ci facciamo truffare da una classe politica criminale letteralmente a servizio del comparto militare industriale.

E ovviamente non investiamo in ricerca, non abbiamo una nostra IA, non abbiamo un nostro Google, delle nostre piattaforme social, non abbiamo la sicurezza informatica che è appaltata a Israele.

Il riarmo servirà soltanto ad aumentare la nostra dipendenza da Israele e USA e il potere delle industrie di armi, che potranno prosperare in un sistema guerra, non certo la nostra sicurezza.

L'unica sicurezza che possiamo perseguire è quella di puntare sulla diplomazia, usando la nostra cultura, la nostra storia, il commercio e l'arte per tessere legami ci amicizia con gli altri popoli e creare un'area di pace che vada da Vladivostok a Lisbona, con l'Italia ponte fra il Mediterraneo.

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