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26 dicembre 2025
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Discorso di Natale: il papa parla di Gaza
di Viola Fiore

Giovedì, pronunciando il suo primo discorso di Natale dalla Basilica di San Pietro, Papa Leone XIV ha evocato la difficile situazione degli abitanti di Gaza, che stanno affrontando settimane di rigide condizioni invernali, insieme a rifugiati e sfollati in tutto il mondo.

"Da quando il Verbo si è fatto carne, l'umanità ora parla gridando il desiderio di Dio stesso di incontrarci. Il Verbo ha piantato la sua fragile tenda tra noi. Come, allora, non pensare alle tende di Gaza, esposte a settimane di pioggia, vento e freddo?" ha detto Papa Leone.

Israele ha ucciso più di 71.000 palestinesi, per lo più donne e bambini, a Gaza e ha distrutto l'enclave durante i suoi due anni di guerra. Un cessate il fuoco è stato concordato a ottobre, ma le violazioni israeliane sono continuate senza sosta.

Le tempeste invernali hanno peggiorato le condizioni già disastrose di centinaia di migliaia di sfollati palestinesi a Gaza. Venti freddi e pioggia stanno spazzando campi sovraffollati con rifugi temporanei. Le persone vivono in tende di fortuna, senza riscaldamento, elettricità o privacy.

Secondo l'ufficio stampa del governo di Gaza, da allora più di 400 palestinesi sono stati uccisi e oltre mille altri sono rimasti feriti negli attacchi israeliani.

Il papa ha anche richiamato l'attenzione sulle difficoltà simili affrontate da altri rifugiati e sfollati in ogni continente, nonché dai senzatetto che vivono in "rifugi di fortuna".

"Fragile è la carne di popolazioni indifese, provate da tante guerre in corso o concluse, che lasciano dietro di sé macerie e ferite aperte", ha affermato il pontefice.

Ha citato la fragilità della vita umana tra i giovani costretti a imbracciare le armi, affermando che coloro che sono in prima linea "sentono l'insensatezza di ciò che viene loro chiesto e le falsità che riempiono i discorsi pomposi di coloro che li mandano a morte".

"Gesù vuole che tocchiamo la miseria umana, che tocchiamo la carne sofferente degli altri. Spera che smettiamo di cercare quelle nicchie personali o comunitarie che ci proteggono dal vortice della miseria umana e che invece entriamo nella realtà della vita degli altri e conosciamo la forza della tenerezza", ha detto il Papa.

Nel suo messaggio natalizio Urbi et Orbi, che in latino significa "alla città e al mondo", il Papa ha rinnovato il suo appello alla pace, al dialogo e alla responsabilità, secondo quanto riportato da Vatican News.

Ha pregato per "giustizia, pace e stabilità per Libano, Palestina, Israele e Siria", esortando a un rinnovamento della pace fondato sulla "rettitudine".

Il Pontefice ha anche chiesto che "cessi il fragore delle armi" in Ucraina e ha esortato la comunità internazionale a trovare il coraggio di impegnarsi in un "dialogo sincero, diretto e rispettoso".

Ha espresso solidarietà alle vittime della guerra e della violenza in Sudan, Sud Sudan, Mali, Burkina Faso e Repubblica Democratica del Congo, e a tutti coloro che soffrono a causa di ingiustizie, instabilità, persecuzioni e terrorismo.

Papa Leone ha anche pregato per il ripristino dell'"antica amicizia" tra Thailandia e Cambogia.

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