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19 dicembre 2025
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Nobel a Machado: di leva solo la voce di Assange
di Santina Sconza

Julian Assange un rivoluzionario che dà lezioni di pacifismo al mondo intero.

Julian Assange giornalista cofondatore di WikiLeas in carcere per anni e anni per aver pubblicato documenti statunitensi secretati, ricevuti dall'ex militare Chelsea Manning, riguardanti crimini di guerra continua le battaglie contro le guerre e per la pace, ha denunciato la Fondazione Nobel e nel testo chiede l’apertura di un’indagine penale seria, per impedire che il Nobel per la Pace venga snaturato e usato come legittimazione di politiche di guerra invece che come simbolo di dialogo e riconciliazione.

I soggetti querelati sono trenta, tutti legati alla Fondazione Nobel, inclusi i suoi vertici. Le accuse sono gravi: appropriazione indebita aggravata di fondi, facilitazione di crimini di guerra e contro l’umanità, finanziamento del crimine di aggressione.

Aver assegnato il Nobel per la Pace a Machado, l'avversaria politica di Maduro e del governo socialista venezuelano, rappresenta una violazione diretta del testamento di Alfred Nobel, che destinava il premio a chi avesse contribuito alla fratellanza tra i popoli, alla riduzione degli eserciti permanenti e alla pace.

Si legge nella denuncia che assegnare il Nobel per la Pace ad una guerrafondaia è l’esatto contrario di quello che rappresenta lo scopo del Premio.

La politica Machado non è accusata di posizioni ambigue o di dichiarazioni isolate, ma di una linea politica coerente e documentata.

Nel 2014, Machado davanti al Congresso degli Stati Uniti, affermò che l’unica strada rimasta per il Venezuela fosse l’uso della forza. Ha continuato a invocare un intervento militare straniero, arrivando nel 2025 a sostenere apertamente che gli Stati Uniti potrebbero dover intervenire direttamente.

Secondo Assange, Machado avrebbe utilizzato l’autorevolezza del premio come scudo reputazionale, rafforzando la narrativa dell’intervento armato e rendendo politicamente più accettabile l’ipotesi di una guerra.

Assange non accusa Machado di aver condotto una guerra, ma di aver contribuito a crearne le condizioni politiche, mediatiche e morali. Nel diritto internazionale, questa distinzione è tutt’altro che irrilevante.

E pone una domanda scomoda ma centrale: può essere simbolo universale della pace chi invoca bombardamenti, invasioni e interventi armati?

Da qui la richiesta di congelare gli 11 milioni di corone svedesi legati al premio e di ritirare la medaglia.

Che dire? Invece di indignarsi i vari presidenti europei e del mondo, si alza la voce di un giornalista che ha già pagato con anni di carcere per i suoi ideali di verità, giustizia e pace.

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