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18 dicembre 2025
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Israele: gruppo hacker viola telefono di un ministro
di Tamara Gallera

Il gruppo hacker Handala ha rivendicato la responsabilità della violazione di un dispositivo iPhone 13, presumibilmente utilizzato dall'ex Primo Ministro israeliano Naftali Bennett.

In seguito alla violazione, il gruppo ha pubblicato documenti contenenti un messaggio diretto a Bennett, in cui si prendevano gioco delle sue competenze in materia di sicurezza informatica. Il gruppo ha affermato che l'attacco informatico ha causato la fuga di dati sensibili, tra cui elenchi di contatti con numeri di telefono di importanti personaggi politici, screenshot di conversazioni personali e foto private che coinvolgono la famiglia di Bennett e personaggi pubblici.

"Un tempo ti vantavi di essere un punto di riferimento nella sicurezza informatica e mostravi la tua competenza al mondo", ha affermato il gruppo. "E nonostante ciò, che ironia che il tuo iPhone 13 sia caduto così facilmente nelle mani di Handala." "Nonostante tutto il tuo orgoglio e la tua vanteria, la tua fortezza digitale non è altro che un muro di carta in attesa di essere distrutto."

In una dichiarazione iniziale, l'ufficio di Bennett ha negato che si fosse verificata una violazione. Tuttavia, successive dichiarazioni ai media israeliani hanno confermato l'attacco, attribuendolo a "mezzi esterni" che hanno consentito l'accesso all'account Telegram di Bennett. L'ufficio ha aggiunto che le agenzie di sicurezza competenti e gli esperti di sicurezza informatica stanno gestendo la questione, sottolineando che il dispositivo non è attualmente in uso.

Bennett ha definito l'incidente un "tentativo di cyber assassinio politico" volto a ostacolare il suo ritorno alla vita politica. Ha inoltre affermato che parti del materiale trapelato sono state fabbricate a scopo di guerra psicologica.

Il gruppo Handala ha già effettuato attacchi informatici contro istituzioni strategiche israeliane, sollevando crescenti preoccupazioni sulla portata e la frequenza delle intrusioni informatiche contro alti funzionari israeliani.

All'inizio di questa settimana, lo stesso gruppo ha annunciato una ricompensa di 30.000 dollari per informazioni su ingegneri e tecnici israeliani, condividendone foto, nomi, dati professionali, indirizzi email, sedi e numeri di telefono.

A luglio, il gruppo di hacker ha divulgato le informazioni personali di migliaia di israeliani legati a unità militari e di intelligence d'élite, in quella che gli esperti definiscono una delle violazioni informatiche più allarmanti degli ultimi anni. La fuga di notizie include curriculum vitae con nomi, indirizzi email, numeri di telefono e, in alcuni casi, indirizzi, appartenenti a individui con ruoli sensibili nell'apparato di sicurezza di "Israele".

Tra le persone colpite ci sono ex ufficiali dell'intelligence, esperti di guerra informatica, operatori di droni e ingegneri di unità d'élite come l'Unità 8200 e l'Unità 81, nonché personale legato all'Ufficio del Primo Ministro e al Ministero della Sicurezza.

La fuga di notizie illustra anche il percorso di transizione dell'ex personale militare verso il settore privato, tra cui aziende come Elbit, Rafael, NSO Group e Cognyte, o aziende internazionali operanti nei settori dell'intelligenza artificiale, della sorveglianza e della sicurezza informatica.

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