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Siria: propaganda al TG1
di Lenny Bottai
L'istituto LVCE del TG1 di Tele Melony è tornato sul sogno di libbbertà della nuova Siria, eliminato il cattivone di Assad, troppo amico della Russia e di altri paesi canaglia, si pone speranza nel bravo Ahmed al‑Sharaa, che nient'altro è che Mohammed al-Jolani, fino pochi anni fa considerato un pericolo internazionale con una taglia da 10 milioni di dollari della CIA sulla sua testa per legami diretti con Al Qaeda e con Hayat Tahrir al‑Sham (HTS).
Si intervistano le donne, che oggi fanno molto trend, alle quali si chiede il futuro di emancipazione come prospettiva, e loro dicono che ora è il momento di studiare e candidarsi in politica. Peccato che prima la Siria fosse un paese laico, che non a caso aveva come oppositori gli islamisti (stessa bandiera degli attuali) i quali ne denunciavano la "degenerazione morale".
Nella Siria di Assad (mosca bianca del territorio arabo) le donne rappresentavano generalmente tra il 10 % e il 13 % del parlamento, ci sono stati alcuni ministri donne come Lubanah Mshaweh - Ministro della Cultura, Kawkab Sabah al-Daya -Ministro di Stato per gli Affari dell’Ambiente, Ghada al-Jabi - Ministro del Lavoro e degli Affari Sociali e Bouthaina Chaabane che ha ricoperto la carica di Ministro degli Espatriati.
Non soltanto, le soldatesse siriane, note come le Leonesse della Guardia Repubblicana, poco pubblicizzate al contrario delle curde, sono state in prima fila sul fronte per combattere l'ISIS.
Quindi questo servizio cosa vorrebbe raccontare a chi non conosce la storia del paese e sente dire che le donne oggi attendono un grande progresso abbattuto il regime siriano? In casa di certi giornalai veramente non ci sono specchi.
Esattamente come in Afghanistan per i talebani, gli islamisti si sono vestiti da difensori dei diritti delle donne per piacere ai giornalai occidentali, è bastato che lo Zio Sam e l'UE gli dessero le coordinate della narrazione e questi hanno subito abboccato.
Peccato che storicamente MAI nessun governo Jihadista abbia MAI fatto aperture nei confronti delle donne.
Ma non ditelo alla TV italica... che si preoccupa solo se si parla di Iran.
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