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Nemmeno un minuto di silenzio
di Rosa Rinaldi
Tempeste e forti venti stanno distruggendo i resti delle tende degli sfollati di Gaza, mentre Israele blocca l'ingresso di aiuti umanitari, tende e prefabbricati.
Il Parlamento europeo, intanto, fa un minuti di silenzio per ricordare i morti di Sydney (mentre ai morti di Gaza e Cisgiordania non ha mai dedicato manco un secondo di cordoglio), vara misure dai contorni giuridici discutibili per congelare gli asset russi, ma NON IMPONE NIENTE a Israele.
Niente. Eppure Israele si sta mangiando la Cisgiordania, si è preso il 60% di Gaza, ma quando l'Europa parla di "terre occupate illegalmente" fa riferimento solo alla Russia.
Il popolo di Gaza soffre sofferenze indicibili, umiliato da giovani israeliani sui social e perfino dalla TV di Stato israeliana dove queste intemperie vengono ritenute un giusto flagello divino.
Intanto un episodio, citato da Palestine International Broadcast, fa riflettere.
Nella Cisgiordania occupata, a ridosso di un posto di blocco istituito per soffocare i palestinesi, viene ritrovato un bambino ebreo smarrito, probabilmente figlio di coloni illegali, quelli che bruciano villaggi, spaccano teste agli anziani e cavano gli occhi agli agnelli.
I cittadini palestinesi si sono presi di cura di lui e hanno avvisato le autorità israeliane, consegnando il bambino in mani sicure.
Eppure, la narrativa comune diffusa da Israele racconta sempre che se un bambino ebreo si smarrisse tra i palestinesi verrebbe linciato a morte.
In realtà gli unici i bambini torturati, linciati, bruciati vivi sono i bambini palestinesi. Da anni.
Senza che nessun politico europeo abbia mai fatto un minuto di cordoglio in loro memoria.
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