Chabad
di Rosa Rinaldi

È incredibile quanto sia inquinato in modo suprematista il dibattito sull'attentato terroristico a Sydney. Incredibile.

Chi cerca di trovare, in ogni caso, un colpevole di stampo politico (cosa che di per sé vanificherebbe l'ipotesi dell'attentato antisemita tout-court...) lo vede nel movimento per la Palestina. Cioè in chi, fin dal primo momento, ha preso le difese di un popolo martoriato, nel nome di un'umanitarismo universale e anti-suprematista.

Ma perché la colpa dovrebbe essere dei sostenitori della causa palestinese - accusati di spargere antisemitismo - e non invece degli aggressori per antonomasia, Israele e i suoi pretoriani? Eppure ci sono ebrei antisionisti (perfino israeliani) che in questo invece hanno posizioni precise e lucidissime. E, a proposito, ricordano che l'Hannukah sulla spiaggia di Sidney - luogo dell'attentato - era stata organizzata dal gruppo Chabad. Cos'è Chabad?

Ronit Chitayat Kashi scrive:

"Chabad è un’organizzazione sionista, missionaria, razzista e genocida all’ennesima potenza, che dona milioni alle IDF e si presenta come semplicemente “ebraica”, mentre in realtà è sionista e stende le sue reti capitalistiche, religiose e nazionaliste in tutte le principali città del mondo, facendo per il sionismo ciò che nessuna organizzazione come il Joint, l’Agenzia Ebraica, il KKL e simili è mai riuscita a fare"...

Jonathan Ofir:

"La sparatoria è avvenuta durante un evento di Hanukkah del movimento Chabad. Molte persone non lo sanno o non lo comprendono immediatamente, ma Chabad è il movimento religioso ebraico più razzista in Israele. I suoi membri, nel villaggio di Chabad, hanno votato per oltre il 56% il partito di estrema destra Jewish Power.
Il defunto giornalista israeliano Yossi Gurvitz, che la sua memoria sia di benedizione, aveva già segnalato questa tendenza di voto nel 2018 (si veda il suo “Slouching toward Gilead” su Mondoweiss).
Sembrano esserci crescenti connessioni politiche tra Chabad e Jewish Power, anche se Chabad cerca ancora di mantenere un’aura di apoliticità. In realtà, si tratta di un movimento profondamente genocida".

E infine David Zonsheine:

"L’omicidio avvenuto in Australia è esecrabile, e il fatto che riceva un’attenzione così grande mentre Israele ha ucciso decine e talvolta centinaia di bambini al giorno — e continua a uccidere quotidianamente — mette in evidenza quanto la supremazia ebraica sia presente in quasi ogni angolo della realtà ebraico-israeliana. [...].

Se non fossi uno studioso (relativamente) esperto della Shoah degli ebrei d’Europa, non riuscirei a capire come cose del genere possano essere commesse da persone apparentemente normali.
Non c’è stato alcun luogo da cui si sia levata una voce di opposizione all’uccisione di decine di migliaia di bambini.
L’uccisione di almeno 11 innocenti in Australia è un crimine abominevole e non deve passare sotto silenzio. Così come lo sono l’uccisione di 100.000 palestinesi e la cancellazione della maggior parte di Gaza.

Il regime di supremazia cadrà. Se non durante la nostra vita, durante quella dei nostri figli."

E, ancora Ronit Kashi:

"E no, non c'è nulla di cui gioire quando vengono uccisi degli esseri umani. E se fino a oggi non vi siete indignati per le centinaia di migliaia di vittime del genocidio a Gaza e ora pubblicate un post sull'antisemitismo, per favore toglietemi dal feed. Bye".

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