Attiviste USA arrestate in Cisgiordania
di Marilina Mazzaferro

Due attiviste statunitensi sono state arrestate il 12 dicembre dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata mentre si opponevano allo sfollamento forzato di una famiglia palestinese, secondo una dichiarazione dell'International Solidarity Movement (ISM).

Irene Cho, di New York, e Trudi Frost, di Boston, volontarie dell'ISM, sono state arrestate nel villaggio di al-Mughayyer, a nord-est di Ramallah, mentre si trovavano presso la famiglia Abu Hamam, che secondo l'ISM subisce "incessanti molestie e aggressioni da parte dei coloni e delle forze armate israeliane da oltre un anno".

Secondo il movimento, le autorità israeliane hanno revocato i permessi di soggiorno delle attiviste tramite una procedura sommaria e le hanno trasferite nel carcere di Givon, vicino alla città di Ramla.

L'ISM ha affermato che gli arresti sono avvenuti dopo che le forze israeliane hanno affermato di aver presentato un "ordine militare della durata di un mese che sigillava l'area".

Le mappe allegate all'ordine, secondo l'ISM, non includevano la residenza di Abu Hamam nella zona soggetta a restrizioni, rendendo le detenzioni illegali.

L'organizzazione per i diritti umani ha affermato che i due attivisti statunitensi si rifiutano di collaborare all'espulsione, mentre i loro avvocati contestano la legalità degli ordini di espulsione. Gli attivisti dovranno affrontare una commissione di revisione della custodia entro 72 ore.

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