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09 dicembre 2025
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Israele spia l'amico USA
di Leandro Leggeri

ISRAELE SPIA LE RIUNIONI DELLE FORZE USA NELLA BASE DI COORDINAMENTO PER GLI AIUTI A GAZA: ALLARME AL CMCC

Un’inchiesta del Guardian rivela che l’intelligence israeliana starebbe conducendo una vasta attività di sorveglianza contro le forze statunitensi e i loro alleati all’interno della base USA di Kiryat Gat, nel sud di Israele. La struttura, nota come Civil-Military Coordination Center (CMCC), è stata creata per supervisionare l’attuazione del piano di cessate il fuoco e per facilitare la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza.

Secondo fonti informate, Israele avrebbe registrato incontri e briefing tra funzionari militari USA, ONG e delegazioni internazionali presenti nel centro. La situazione è diventata così critica che il comandante statunitense del CMCC, il tenente generale Patrick Frank, avrebbe convocato il suo omologo israeliano intimando che “le registrazioni devono finire immediatamente”.

Membri di staff provenienti da altri paesi hanno espresso preoccupazioni simili, avvertendo che la raccolta di informazioni sensibili potrebbe compromettere operazioni e personale. L’esercito israeliano ha definito le accuse “assurde”.

Il CMCC era stato istituito nell’ottobre 2025 per monitorare il piano di cessate il fuoco promosso dall’amministrazione Trump e per agevolare l’ingresso degli aiuti, in un momento in cui la crisi umanitaria a Gaza aveva raggiunto livelli di carestia. Tuttavia, secondo il Guardian, gli ostacoli maggiori sono arrivati proprio da Israele, che ha continuato a bloccare o limitare i convogli umanitari invocando il rischio di “uso duale” anche per materiali basilari come pali per tende, prodotti per la purificazione dell’acqua, persino matite e quaderni destinati alle scuole.

Di fronte a queste restrizioni, diversi esperti logistici statunitensi hanno abbandonato la struttura, constatando che il principale freno agli aiuti non fosse tecnico, ma politico.

Un altro elemento critico riguarda l’esclusione totale dei palestinesi dal processo di coordinamento. Al CMCC non è presente alcun rappresentante civile o istituzionale palestinese, e fonti interne confermano che funzionari israeliani avrebbero interrotto videoconferenze quando gli USA tentavano di includerli.

Nei documenti ufficiali del centro, le parole “Palestina” e “palestinesi” sarebbero del tutto assenti, sostituite dal più generico “Gazawi”.

Intanto, figure politiche israeliane continuano ad adottare retoriche estreme sulla popolazione di Gaza, mentre il progetto di Trump immagina un futuro in cui la Striscia, una volta “ricostruita”, diventi una “Riviera del Medio Oriente” abitata da coloni israeliani.

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