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08 dicembre 2025
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Siria: Israele non vuol ritirare l'esercito
di Tamara Gallera

Benjamin Netanyahu ha dichiarato domenica che l'esercito del suo Paese non si ritirerà dai territori occupati nella Siria meridionale.

Intervenendo a una conferenza a cui hanno partecipato ambasciatori israeliani, capi missione e funzionari del Ministero degli Esteri, Netanyahu ha ribadito che Israele non abbandonerà le aree occupate dopo la caduta del regime Baath in Siria, l'8 dicembre 2024.

"Vogliamo preservare queste risorse", ha affermato, riferendosi a Jabal al-Sheikh (Monte Hermon) e alla zona cuscinetto adiacente alle alture del Golan occupate da Israele, che Israele detiene dal 1967.

Ha affermato che Israele spera di raggiungere un accordo con l'amministrazione di Damasco sulla smilitarizzazione della Siria meridionale.

Gli attacchi militari israeliani contro la Siria si sono intensificati dopo il crollo del regime Baath, durato 61 anni, l'8 dicembre 2024, dopo l'escalation degli scontri del 27 novembre.

Israele ha iniziato a distruggere le infrastrutture militari lasciate dalle forze del regime e ha esteso l'occupazione delle alture del Golan siriane.

Le forze israeliane sono entrate nella zona cuscinetto vicino alle alture del Golan e hanno spinto ulteriormente l'occupazione, avanzando fino a 25 chilometri da Damasco.

Israele occupa le alture del Golan in Siria dal 1967. Un accordo di disimpegno del 1974 tra Israele e Siria ha stabilito i confini delle zone cuscinetto e demilitarizzate.

Il Ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani aveva precedentemente affermato che non ci sarebbe stato alcun accordo con Israele finché non si fosse ritirato dal territorio siriano.

Oggi, il presidente siriano Ahmad al-Sharaa ha promesso che il suo Paese sta entrando in una nuova fase di ricostruzione "degna del suo presente e del suo passato", in occasione del primo anniversario della caduta del regime di Bashar al-Assad, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa araba siriana (SANA).

In un discorso pronunciato dopo la preghiera dell'alba nella moschea degli Omayyadi a Damasco, Sharaa, in uniforme militare, ha detto ai siriani: "Nessuno, per quanto grande, ci ostacolerà. Nessun ostacolo ci fermerà e insieme affronteremo ogni sfida, se Dio vuole".

"Da nord a sud, da est a ovest, se Dio vuole, ripristineremo la Siria con una ricostruzione degna del suo presente e del suo passato, una ricostruzione degna dell'antica eredità siriana", ha aggiunto.

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