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Giustizia: io voto NO
di
Santina Sconza
Al Referendum sulla riforma della giustizia io voto NO perché l’autonomia della magistratura è necessaria per difendere i diritti.
La Costituzione italiana stabilisce la separazione dei poteri tra legislativo esecutivo e giudiziario per evitarne la concentrazione.
Potere legislativo: Esercitato dal Parlamento (Camera dei deputati e Senato), ha il compito di fare e approvare le leggi.
Potere esecutivo: Esercitato dal Governo, ha il compito di attuare le leggi e amministrare lo Stato.
Potere giudiziario: esercitato dalla Magistratura, ha il compito di giudicare i casi concreti e applicare le norme legislative.
Organi di garanzia:
Presidente della Repubblica: Rappresenta l'unità dello Stato ed è una figura di garanzia, che non rientra in nessuno dei tre poteri, ma li coordina.
Corte costituzionale: Un organo di garanzia costituzionale che vigila sulla legittimità delle leggi.
In nessun altro paese del mondo si cerca di modificare la Costituzione, accade solo in Italia dove questi signori che sono al governo non hanno mai accettato la democrazia e vogliono portare avanti il progetto Gelli.
La nostra Costituzione ha funzionato bene per 80 anni, la Meloni vuole minare le sue fondamenta per sottomettere il potere giudiziario a quello politico.
Questa non è politica è applicare il progetto della P2, il progetto della massoneria e dei servizi segreti deviati, questa è mafia.
Io sto con la Magistratura perché i nostri padri e le madri Costituenti decisero per la separazione dei poteri.
Io sto con il procuratore di Bari, Roberto Rossi, che afferma
“Senza una magistratura indipendente, senza un Consiglio superiore eletto democraticamente, senza una possibilità di difendersi, la magistratura non potrà fare quello che è il suo dovere, cioè difendere e tutelare i diritti di tutti i cittadini. Questo è il punto fondamentale, non è la separazione delle carriere".
Io sto con Luciano Canfora, storico e filologo.
Ha definito la riforma “ridicola e mal scritta”, che ha come obiettivo “quello di sottomettere il potere giudiziario”.
No alle altre “incombenti riforme", premierato e Autonomia Differenziata.
Anch'io come il professore Canfora sono convinta che "al vertice di questo governo ci sono figure che provengono da un partito di dubbia legittimità, qual era il Msi di Giorgio Almirante e il loro progetto è di scardinare la Repubblica sorta contro di loro."
Io sto con Don Luigi Ciotti Presidente di Libera Contro le Mafie: "Io credo che il problema non sia la separazione delle carriere, ma l'insufficienza di strumenti, di personale necessario a far funzionare la giustizia nel nostro Paese. Io ho due riferimenti: il Vangelo e la Costituzione italiana. E sono molto preoccupato che qualcuno vuole modificare la Costituzione.
La Costituzione deve essere messa in grado di funzionare, di essere applicata fino in fondo".
Io sto con la Costituzione e la Repubblica democratica perché sono nate dalla Resistenza.
 
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