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04 dicembre 2025
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Venezuela: senatori USA vogliono limitare azioni di Trump
di Aurora Gatti

Un gruppo bipartisan di senatori statunitensi ha presentato una risoluzione sui poteri di guerra volta a porre fine a quelle che descrivono come le "ostilità" militari non autorizzate del presidente Donald Trump in Venezuela, avvertendo che le sue recenti azioni rischiano di trascinare gli Stati Uniti in una "guerra straniera non necessaria".

La misura, presentata mercoledì, imporrebbe al presidente di ritirare le forze statunitensi dalle operazioni in Venezuela o nei dintorni, a meno che il Congresso non autorizzi esplicitamente tale missione. L'iniziativa è guidata dal senatore repubblicano Rand Paul del Kentucky e dai senatori democratici Chuck Schumer di New York, Tim Kaine della Virginia e Adam Schiff della California.

I legislatori sostengono che il Congresso non ha approvato alcuna operazione militare contro il Venezuela e insistono sul fatto che la Costituzione conferisce l'autorità di condurre una guerra al potere legislativo, non al presidente. La risoluzione è stata ora inviata a una commissione specializzata del Senato per la revisione.

I funzionari dell'amministrazione Trump hanno sostenuto che il dispiegamento di forze statunitensi in Venezuela e nei dintorni ha lo scopo di scoraggiare il traffico di droga. Caracas, insieme a diversi analisti, sostiene che la campagna di pressione mira invece a rovesciare il presidente democraticamente eletto Nicolas Maduro.

Ieri Maduro ha confermato di aver parlato telefonicamente con il suo omologo statunitense Donald Trump circa 10 giorni fa. La telefonata è stata avviata dalla Casa Bianca e condotta "in tono rispettoso", ha dichiarato Maduro durante un evento trasmesso dall'emittente statale Venezolana de Television.

Trump aveva citato la conversazione domenica, ma ha fornito pochi dettagli. "Non direi che sia andata bene o male. È stata una telefonata", ha detto ma Maduro si è mostrato ottimista riguardo al canale diplomatico: "Se quella telefonata significa che si stanno compiendo passi verso un dialogo rispettoso tra stati, tra paesi, allora il dialogo è benvenuto, la diplomazia è benvenuta, perché cercheremo sempre la pace", ha detto, sottolineando poi il suo messaggio in inglese.

Nel frattempo, gli analisti avvertono che le azioni di Trump contro Caracas rispecchiano il preludio alle passate guerre statunitensi, tra cui quella in Iraq, e potrebbero avere gravi conseguenze umanitarie. Farah Hassen, editorialista e analista politica di OtherWords, ha sostenuto in un articolo di opinione che i recenti attacchi dell'amministrazione Trump nei Caraibi, con il pretesto di contrastare il traffico di droga, mancano di giustificazione legale o fattuale e rischiano di degenerare in un conflitto su vasta scala.


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