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03 dicembre 2025
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Fascina e i maranza
di Santina Sconza

Si risveglia dal lungo lutto Marta Fascina e propone una legge antimaranza.

La vedova triste di Silvio Berlusconi, la Cenerentola diventata principessa.

Il consorte la volle fortissimamente volle al Parlamento, fatta eleggere al collegio di Marsala si risveglia e lo fa con una proposta di legge destinata a scuotere il dibattito nazionale.

Si lei la Fascina eletta in Sicilia ma sempre assente al Parlamento, prima perché notte e giorno accanto al suo consorte, poi perché il lutto nell'isola si osserva per il rispetto del defunto.

Che dici? Lei non è siciliana, sempre del sud è, è nata in Calabria, poi cresciuta a Napoli e laurea a Roma, il suo grande amore Silvia Berlusconi che sposò con un falso matrimonio per motivi ereditari.

Adesso la deputata rompe il silenzio con un testo che punta dritto a uno dei temi più carichi di tensione politica e sociale: la responsabilità penale dei minori.

Obiettivo dichiarato: rendere imputabili i tredicenni. Una misura che lei stessa definisce norma “anti-maranza”.

La deputata di Forza Italia ha presentato una proposta di legge per arginare il fenomeno: abbassare l’età della responsabilità penale dei minorenni che si macchiano di reati penali a 13 anni, in modo da renderli punibili.

Non è usando il terrore e abbassando la punibilità del reato che si debellano l'aggressività, i reati, e gli atti di misoginia degli adolescenti nei confronti delle loro coetanee.

Si preoccupa quanto accaduto a Roma, dove nel bagno maschile del liceo Giulio Cesare è comparsa una lista di 9 studenti (tutte ragazze e un ragazzo) “da stuprare”, con i nomi in pennarello rosso sul muro e poi sono circolate anche le foto.

No non è con il terrore e la repressione che si debella la violenza, è portare nelle scuole l'educazione sessuale, è far discernere all'adolescente la realtà da ciò che vede nei tablet.

È con l'educazione anche dei genitori sull'abuso dei minorenni del tablet, impedire agli imprenditori di usare pornografia nei social usata dai piccoli senza la capacità di capire che cos'è lo stupro dal vero amore.

È educare i genitori non all'abbandono dei minorenni, è molto più facile lasciare il figlio ore ed ore davanti ad un tablet che portarlo a socializzare nei giardini o in una squadra di pallone o dargli delle regole. Le famiglie dovrebbero essere il primo luogo dove i bambini e i giovani ricevono educazione e anche regole.

Poi c'è la scuola che educa e dovrebbe integrare le regole della famiglia. Ed infine la società, che è diventata sempre più indifferente, basta andare per le vie delle città per notare il comportamento degli adulti, una parte quella fascista si raggruppa per colpire nelle metropolitane le zingare e gli zingari che rubano i portafogli, gli altri restano indifferenti e chiudono gli occhi.

Lo si vede andando in giro, se anche un ragazzo si comporta in modo inadeguato o irrispettoso, la maggior parte degli adulti non interviene. Il governo non deve punire ma deve capire quali sono gli strumenti adatti per riportare i minorenni a vivere la loro adolescenza nei quartieri, nelle scuole e in famiglia.

Sappiamo che il fenomeno esiste ed è molto diffuso e riguarda la maggior aggressività e violenza nelle baby gang.

Non è con i convegni che si sensibilizza, non è con le sciocchezze della ministra Roccella o del ministro Valditara che si debella il fenomeno. Occorre che nelle scuole ci siano figure di supporto ai docenti, alle famiglie ma soprattutto di aiuto alle alunne e agli alunni.

Occorre chi insegna a scuola educazione sessuale, professionisti esterni come psicologi, medici e biologi, specializzati in sessuologia.

Sono necessari psicologi, assistenti sociali, pedagogisti, una volta presenti nella scuola pubblica fin dalle materna, oggi aboliti perché è più importante spendere i soldi per sostenere guerre che pensare al futuro delle nuova generazioni.

Ed infine creare più centri di aggregazione così come lo sono quei pochi oratori rimasti, proprio per far fronte alla crescente solitudine sociale.


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