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03 dicembre 2025
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Mogherini e la propaganda
di Elisa Fontana *

Quando ieri si è sparsa la notizia del fermo di Federica Mogherini, un nostro ex ambasciatore e un altro alto funzionario, al di là della notizia di cronaca pura e semplice non ho scritto nulla. E non certamente per non parlare di una appartenente al centro sinistra beccata con le mani nella marmellata, ma per una semplice azione di prudenza che andava al di là della doverosa presunzione di innocenza.

Innanzitutto perché il nostro sistema giudiziario è diverso da quello belga e il fatto che abbiano fermato tre persone non significa affatto che abbiano qualcosa di probatorio in mano, ma serve per notificare le accuse e vedere se gli interessati, complice la pressione di essere in prigione, fanno qualche ammissione. Poi perché abbiamo la memoria troppo labile e spesso a compartimenti stagni.

Ci siamo, infatti totalmente dimenticati dello scandalo Qatargate, accaduto non trecento anni fa, ma solo tre anni fa, che coinvolse politici, ex politici e funzionari della UE. Anche loro furono immediatamente arrestati e tenuti in galera a lungo.

Ma, a distanza di tre anni il processo non è ancora nemmeno stato avviato, segno che le prove a carico o non ci sono o sono talmente deboli da non reggere un processo. E sono rimasti solo gli interrogativi sul Procuratore che originò l’inchiesta e che ha lasciato diverse persone in carcere per mesi per avere una confessione. Che evidentemente non è arrivata e gli indagati nel frattempo non hanno avuto diritto ad un regolare processo.

Dunque, fatti del genere possono servire solo a chi vive per fare propaganda e infatti Putin e Orban per interposta Zakharova e Kovacs hanno sbeffeggiato Bruxelles e le sue prediche sullo stato di diritto e sugli occhi chiusi sulla propria corruzione. Ma lì è la propaganda che parla e gioca un altro campionato, anche se poi è quello che rimane nelle orecchie di chi ascolta. Allo stato dei fatti registriamo che Mogherini, Sannino e l’altro funzionario dopo una notte in cella sono stati rilasciati dopo la notifica delle accuse che evidentemente tanto schiaccianti forse non sono, ma questa è una mia illazione.

Io non so, ovviamente, se Mogherini sia colpevole o meno, spero che non dobbiamo aspettare un triennio per saperlo, né immagino che a Bruxelles siano tutti candidi come gigli di campo, perché sappiamo bene che le attività di lobbying siano quanto di più pervasivo e opaco ci sia, registro soltanto che ormai siamo come gli antichi romani nel Colosseo, abbiamo bisogno ogni giorno di carne fresca dove affondare i denti, di gladiatori straziati dalle belve sulla sabbia dell’arena, del sangue che scorra. Abbiamo fatto davvero un bel percorso sulla strada della civiltà, ce ne possiamo davvero vantare.

Poi ci sarebbe anche quel piccolo particolare della questione morale da discutere, ma è talmente piccolo da essere diventato invisibile.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione morale dell'Osservatorio


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