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03 dicembre 2025
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Un artista che non può essere comprato.
di Cassiopea

Mi pare di aver capito che quello scemo di Bruce Springsteen abbia rifiutato una offerta da 500 milioni di dollari da parte di Elon Musk.

Mi pare di aver capito che i 500 milioni di dollari erano stati messi sul tavolo da Elon Musk per rendere «The Boss» il volto globale della nuova campagna di energia pulita di Tesla.

Una potentissima mossa di potere trasversale. Una mossa piena di obblighi e divieti che sono le due guardie del corpo del potere.

Insomma una stretta di mano da mezzo miliardo. Mi pare di aver capito che Bruce Springsteen non abbia nemmeno battuto ciglio. E rifiutato l'offerta.

Una mossa che ha provocato onde d'urto attraverso la Silicon Valley, Wall Street e l'intero mondo musicale, Bruce ha rifiutato l'offerta, e con essa, ogni grammo di potere che gli offriva questo patto, l'influenza, i soldi, il prestigio aziendale, la forza suggestiva racchiuso nella proposta di Musk. La sua risposta?

Mi pare di aver capito che Bruce Springsteen abbia pronunciato cinque parole ora cementate (almeno per me) nella storia culturale del nostro tempo: "La mia anima non è negoziabile.”

Quelle cinque parole sono esplose su internet: un terremoto culturale che scuote le sale dei consigli di amministrazione delle aziende, esperti politici, procuratori, comunità di fan in tutto il mondo. I sostenitori la definiscono la posizione più audace della sua carriera: un rifiuto importante quello di Bruce, un rifiuto di lasciare che i miliardari rimodellino l'identità artistica, una dichiarazione che l'autenticità può ancora superare l'impero.

Per Bruce Springsteen, un uomo la cui musica ha sempre portato il peso della grinta della classe operaia, del cuore spezzato americano e del coraggio tranquillo della gente comune. Uno forte. Bruce Springsteen. Uno che per la carica evocativa delle sue canzoni, è stato accostato agli storici «storyteller» americani come Woody Guthrie, Pete Seeger, Bob Dylan.

Uno degli esponenti più autorevoli del cosiddetto «heartland rock», uno stile musicale contraddistinto da una spiccata immediatezza comunicativa e fortemente permeato dai diversi generi della musica folclorica statunitense nonché dal garage rock degli anni sessanta.

Chissà per quel mezzo miliardo rifiutato che cosa cazzo gli ha detto la testa. Certo la sua decisione non è stata finanziaria. (Chissà quanti cavalli da concorso ad ostacoli avrebbe potuto comprare alla figlia). E' stata morale. Etica. Personale. Persino filosofica.

E da un giorno all'altro, è diventato qualcosa che nessuna società, nessun capitalista per quanto ricco o potente, può calpestare: il simbolo di un artista che non può essere comprato.


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