La ribellione di Rosa
di Franca Zanaglio

1 dicembre 1955, il giorno in cui Rosa Parks rifiutò di cedere il posto a un bianco su un mezzo pubblico, a Montgomery nell'Alabama razzista e segregazionista, quello dei neri linciati ed impiccati.

Tornava dal lavoro, era stanca, le sue gambe erano stanche, i suoi piedi erano gonfi ed il suo cuore era ormai troppo gonfio di umiliazioni e sopportazioni.

Il suo rifiuto di pagare la multa di 10 dollari la portò in carcere e da lì iniziarono vari disordini, durante i quali vennero incendiati diversi bus. Dopo alcuni giorni però ebbe inizio il boicottaggio dei mezzi pubblici da parte della popolazione nera, che proseguì per 381 giorni, creando la paralisi dei trasporti e spezzando la cortina di ferro che proteggeva il sistema dell' apartheid nello Stato.

Il boicottaggio era stato suggerito dal pastore battista Martin Luther King come potente ed efficace strumento di lotta pacifica, il quale da allora divenne il leader della lotta per i diritti civili.

Il caso giunse infine alla Corte Suprema, che dichiarò incostituzionale la discriminazione razziale e diffuse tra i neri d'America la lotta della disobbedienza, del boicottaggio, della non violenza, predicata da King.

Rosa Parks non era una rivoluzionaria in senso ideologico ma la sua fu una vera rivoluzione da cui nacque il "Movimento per i diritti civili", da lì vennero le grandi marce a Washington nel 1963 e da Selma a Montgomery nel 1965.

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