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01 dicembre 2025
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Il Diritto alla Verità
di Santina Sconza

Io so da che parte stare: con il Congresso " Il Diritto alla Verità "

Il 29 e 30 novembre 2025 a Bologna presso la Sala borsa – Auditorium Biagi in Piazza del Nettuno n. 3, si è svolto il Congresso nazionale sul tema “Il Diritto alla Verità”, organizzato da Salvatore Borsellino e dal Movimento Agende Rosse, con il patrocinio del Comune di Bologna e con la collaborazione della testata Antimafia Duemila.

Nel corso del congresso, si sono confrontati docenti universitari, magistrati, avvocati, storici, intellettuali, giornalisti, politici e familiari delle vittime di stragi e attentati.

Si sono confrontati sul diritto alla verità il giurista Gaetano Azzariti, il giornalista Sigfrido Ranucci di Report e la vicedirettrice del Fatto Quotidiano Maddalena Oliva, magistrati e politici, da Luca Tescaroli a Roberto Scarpinato.

L'apertura al Congresso è di Salvatore fratello del giudice Paolo Borsellino: "...Come Movimento delle Agende Rosse abbiamo voluto organizzare questo convegno perché da anni ci battiamo, tra depistaggi di ogni tipo, prima di Stato, come sono stati definiti nella sentenza del Borsellino Quater, ma anche avallati dalla Procura di Caltanissetta nel corso di almeno due processi, ed ora anche istituzionali, perché portati avanti da quella che dovrebbe essere una commissione parlamentare antimafia, non soltanto per la Verità sulla strage di via d'Amelio, ma anche per la Verità sulle altre stragi, attentati ed omicidi che hanno insanguinato il nostro Paese e per tante delle quali questa Verità tarda ancora troppo ad arrivare".

Ha ringraziato il Comune di Bologna, ha spiegato perché del Coordinamento tra le Associazioni di Familiari di Vittime di Stragi e Attentati in Italia: "..E' per questo che ci siamo impegnati con tutte le nostre forze a creare un Coordinamento Nazionale tra le Associazioni di Familiari di Vittime di Stragi e Attentati in Italia, perché troppo spesso siamo soltanto noi, familiari di vittime, a chiedere ostinatamente una Verità e una Giustizia che non per anni, ma per decenni, ci viene negata e troppo spesso ci sentiamo soli in questa lotta.

E poi ancora ha proseguito: "Contro questa macchinazione oggi la nostra voce si leva più forte, ma purtroppo ancora inascoltata e spesso addirittura occultata dai mezzi di informazione ormai troppo, nella quasi totalità, a questo sistema di poteri asserviti. E' per questo che abbiamo voluto organizzare questo congresso a Bologna, e ringraziamo l'Amministrazione Comunale di averci accolto e di averci dato il patrocinio, perché in questa città è avvenuta una delle più gravi stragi che hanno insanguinato il nostro Paese e questa città, grazie ai suoi cittadini che subito hanno saputo reagire accorrendo in massa per soccorrere le vittime della strage e stringendosi poi attorno ai familiari delle vittime, ha saputo negli anni, per la prima volta, arrivare all'individuazione ed alla condanna degli esecutori materiali della strage, dei suoi ispiratori e dei suoi finanziatori".

"Purtroppo la stessa cosa non posso dire per le stragi di Capaci e di via d’Amelio - ha continuato il fratello di Paolo Borsellino - Due stragi strettamente legate l'una all’altra, per le quali siamo ancora molto lontani dall'avere Giustizia e Verità e per le quali sarà fondamentale, spero, il principio del diritto alla Verità che discuteremo in questo congresso che è stato fortemente voluto dal nostro Movimento. Il simbolo del nostro Movimento è un'Agenda Rossa, simbolo di quell'Agenda che è stata trafugata dalla macchina di Paolo ancora in fiamme e sul furto ed occultamento della quale non solo non si è arrivati alla Verità, ma non c'è stato neanche mai un processo nel quale si sia, attraverso la sua fase dibattimentale, cercato di arrivare a far emergere questa Verità.

Adesso finalmente un processo ci sarà, ma sarò io ad essere imputato di diffamazione aggravata perché in questa mia disperata ricerca della Verità ho espresso in pubblico la mia opinione su dove, secondo me, andrebbe cercata l'Agenda Rossa piuttosto che cercarla nelle case dei morti, come Tinebra e La Barbera”. “Adesso - ha concluso - la mia speranza, persa ormai la speranza di avere Giustizia nella frazione di vita che ormai mi resta, è che da questo congresso si possa almeno levare una voce a favore di questo Diritto alla Verità che troppo spesso e troppo a lungo continua ad esserci negato".

Il pomeriggio del 30 novembre al Congresso, Il Diritto alla Verità', ci sono stati interventi che hanno toccato il cuore non solo di chi era presente ma anche di chi ascoltava la diretta di Sonia Zanotti, Daniele Gabrielli, Nino Morana Agostino, Salvatore Borsellino e Sergio Amato Si il diritto alla verità, il diritto del mondo non solo dell'Italia di sapere tutta la verità sulle stragi avvenute in Italia ma anche il diritto di sapere che fine ha fatto l'agenda rossa del magistrato Paolo Borsellino.

No non è stanco di lottare Salvatore Borsellino per la verità, queste sono le sue parole a conclusione del Congresso sulla Costituzione: “I fascisti sono al potere e bisogna ribellarsi a questo. Bisogna lottare perché sarò pure anarchico, ma la nostra Costituzione è la più bella Costituzione che esiste, e dobbiamo difenderla. È una Costituzione che è nata dalla lotta contro il fascismo, è nata dal sangue dei partigiani, dai giovani che hanno sacrificato la loro vita per il nostro Paese e noi dobbiamo difenderla, è nostro compito difenderla. Impariamo come fare, capiamo come lottare, ma dobbiamo lottare, dobbiamo lottare fino all'ultimo respiro."

Si dobbiamo difendere la nostra Costituzione una delle più democratica che esiste nel pianeta e che oggi il governo vuole stravolgere. Il figlio del giudice Mario Amato ha ricordato l’omicidio di suo padre avvenuto il 23 giugno 1980, pochi giorni prima della strage alla stazione di Bologna, sempre ad opera dei Nar: “ Mio padre ricostruì la difficilissima situazione romana non solo delle versioni di destra ma dei collegamenti anche con la banda della Magliana – e il fatto che i Nar non fossero degli spontaneisti: parlava appunto di ragazzi che venivano armati, non che si armavano; non parlava di uno spontaneismo, parlava di Ordine Nuovo, non dei Nar; Ordine Nuovo che si stava riorganizzando e quindi delle vecchie leve stragiste, delle versioni di destra”.

Un congresso per ripristinare la verità. L’avvocato Fabio Repici, al termine dei lavori congressuali ha presentato la proposta di legge che introduce all’art. 111 della Costituzione il diritto alla verità e sarà consegnata al Parlamento.

Il Diritto alla Verità di cui dovrebbero parlare i talk-show delle tv, invece di riempierci la testa di cretinate e del peggio delle dichiarazioni dei politici, anziché mostrarci il vero volto di questo governo che sta occultando la verità e stravolgendo la realtà.

Il diritto alla verità che nessun governo può togliere ai familiari delle vittime, al popolo italiano e al mondo intero che furono scossi da quelle 2 stragi: il 23 maggio quella di Giovanni Falcone e della scorta e del 19 luglio 1992 quella di Paolo Borsellino e della sua scorta.

* Coordinatrice Commissione Politica e Questione morale dell'Osservatorio


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