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29 novembre 2025
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Solidarietà a 'La Stampa' e sostegno a Shahin
di Santina Sconza

È violenza penetrare all'interno di una redazione, sporcarla, buttare in aria le scrivanie, non di certo aiuta la causa palestinese ma aiuta il governo ad emanare leggi sempre più dure contro chi manifesta.

No, non sono dei pacifisti, perché chi vuole la pace non provoca, non entra in una redazione, tra l'altro chiusa per lo sciopero nazionale dei giornalisti.

La redazione di Torino del giornale 'La Stampa' ieri è stata devastata, i muri imbrattati, la porta d'ingresso in vetro sfondata e sono stati lanciati oggetti e letame.

Un centinaio di attivisti si è staccato dal corteo per andare a devastare la sede del quotidiano. Il collettivo ritiene i giornalisti "responsabili di aver dipinto Mohamed Shahin come uno spaventoso terrorista".

L' irruzioni nella redazione ricorda tanto quella del regime fascista, quando i camerati irrompevano nelle redazioni non allienati al pensiero del dittatore per vandalizzarle e punire con bastonate i giornalisti.

Chi commette queste azioni nulla ha da dividere con il pacifismo, sono semplicemente degli utili idioti che praticano la violenza per danneggiare sia i veri pacifisti che la causa palestinese.

Questi individui devono essere isolati dai cortei, devono essere cacciati dai movimenti pacifisti e sono uguali ai fascisti di Forza Nuova che devastarono la sede della Cgil a Roma il 9 ottobre 2021, durante una manifestazione contro il Green Pass. Questi sono ancora più vigliacchi perché devastano incappucciati per non farsi riconoscere.

Così invece di aiutare Mohamed Shanin, l'imam della moschea di via Saluzzo a Torino, cittadino egiziano in Italia da quasi vent'anni e noto oppositore del regime di Al-Sisi, in attesa di essere ingiustamente espulso, hanno accelerato il rimpatrio.

A Shanin il ministero ha revocato il suo permesso di soggiorno e disposto un rimpatrio che mette a rischio la sua vita, solo per le opinioni che ha espresso sul 7 Ottobre, oggi è al Cpr di Pian del Lago a Caltanissetta anche se aveva formalizzato una nuova domanda di asilo che per legge sospende qualsiasi espulsione.

Anche Monsignor Olivero, vescovo di Pinerolo, definisce "assurdo" che Shahin possa essere espulso per opinioni espresse pubblicamente, richiamando il valore fondamentale della libertà di pensiero.

"Ogni persona ha diritto a difendersi e a un processo regolare", afferma, manifestando anche timore per l’incolumità dell’imam qualora venisse rimpatriato.

Solidarietà ai giornalisti e al direttore Malaguti della 'La Stampa'.

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