Hezbollah: risponderemo al raid assassino quando decideremo
di Leandro Leggeri

Dopo l’assassinio del comandante militare Haytham Ali Tabatabai, colpito pochi giorni fa in un raid israeliano su Beirut insieme ad altri membri della Resistenza, Hezbollah rompe il silenzio.

In un discorso televisivo, il segretario generale Naim Qassem ha definito l’operazione israeliana “una flagrante aggressione” e ha annunciato apertamente che il movimento sciita si riserva il diritto di rispondere, specificando che sarà Hezbollah a stabilire modalità, luogo e tempistiche della ritorsione.

Il messaggio arriva in un momento di massima tensione: Israele ha intensificato i raid sul Libano e ha avvertito il governo di Beirut che, se Hezbollаh non verrà disarmato entro fine anno, riprenderà una guerra su larga scala.

La leadership del movimento sciita vede nell’uccisione di Tabatabai un tentativo di trascinare il Libano in un nuovo conflitto, mentre le basi più radicali chiedono già una risposta immediata.

L’avvertimento di Qassem indica che la rappresaglia arriverà, ma a tempo e condizioni scelti dalla Resistenza, lasciando Tel Aviv nell’incertezza e aumentando la pressione ai confini.

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