La pena di morte è già prassi
di Rosa Rinaldi

La proposta di legge che in Israele permette di giustiziare i prigionieri palestinesi non è una proposta di legge. È una certificazione di una prassi comune, di uno stato già in atto.

Israele già uccide palestinesi senza nessuna remora, come dimostra un video in cui due agenti della Polizia di frontiera israeliana uccidono, in una vera e propria esecuzione, due palestinesi disarmati e con le mani in alto.

E siamo al Jenin, in Cisgiordania, non a Gaza, dove abbiamo visto che questo accade ogni giorno e dove basta dichiarare ogni palestinese *terrorista* per mettere a tacere anche la riprovazione internazionale.

Ben-Gvir ha commentato l'esecuzione di questi due palestinesi con: "è giusto agire cosi". Ma è ovvio che non è l'unico a pensarla cosi, visto la copertura nel mondo a difesa di Israele.

Lo scudo politico profondamente amorale, anomico e antidemocratico che protegge Israele permette, per esempio, che si possano espellere o arrestare cittadini che ritengono che il 7 ottobre non sia nato dal nulla o protestano contro il genocidio.

E ricordiamo che Israele, Stati Uniti e Argentina hanno votato all' ONU perfino contro una risoluzione che mette al bando la tortura.

E che l' Italia si è astenuta sempre all' ONU dal sostenere il rinnovo del mandato dell'UNRWA, dimostrando di appoggiare la narrazione Israeliana (MAI PROVATA) secondo la quale l' UNRWA sarebbe collusa con Hamas.

Chi arma la mano di Israele contro i palestinese sono decine di Stati nel mondo, i cui rappresentanti poi ogni tanto sostengono di volere due Stati per due popoli.

Mentre di fatto collaborano per sterminarne uno.

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