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25 novembre 2025
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La questione palestinese resta aperta
di Gabriele Germani

Uccise quattro persone nelle aree interne alla zona gialla (sotto controllo israeliano), ucciso un bambino a Gaza Nord, bombardato il Libano dopo l'annuncio dell'apertura di una finestra di dialogo.

Ci troviamo davanti a un impasse:

- Israele ha capito che non può vincere la guerra, che l'unico modo per farlo è ucciderli tutti;

- Sarebbe disposto a questo;

- La resistenza palestinese oltre a parare i colpi, è riuscita anche ad attivare una strategia offensiva (fatto determinante), ma ha probabilmente valutato in alcuni suoi segmenti esser meglio una tregua onde evitare la carneficina.

- La strategia del genocidio è molto difficile da utilizzare:
a) Per l'enorme diffusività delle immagini attraverso social;
b) Perché parte dell'opinione pubblica araba ha un forte senso di solidarietà con la causa palestinese (spingendo quindi i governi locali, pieni di petrodollari, almeno a fingere interesse).

- Il tutto si inserisce nel triangolo: Arabia Saudita - Qatar/Turchia - Iran:
a) I sauditi apparentemente avrebbero abbandonato di buon grado Gaza al suo destino per costruire un bel porto turistico su cui far correre le merci indiane fino in Europa;
b) Gli iraniani (forse sovraestendendosi) hanno filiato Jihad islamica che in parte ha egemonizzato Hamas (pur essendo questa un'emanazione dei Fratelli Musulmani); Teheran ha puntato tutto sulla creazione di uno scudo di proxy tra Iraq, Libano, Gaza e Yemen, cercando alle spalle un accordo pacifico col Pakistan;
c) L'asse Turchia/Qatar filo-occidentale, ma anche intenzionato a non lasciar spazio ideologico all'Iran, dunque in prima linea nell'idea di un Islam politico, ma moderno, perfetto per l'opinione pubblica sunnita di Gaza e non solo.

Russia e Cina intanto non posso sconfessare gli attori arabi (che hanno accettato il piano Trump). Il rischio sarebbe quello di perdere influenza e sul medio-lungo periodo gli effetti sarebbero ben peggiori.

Dunque? Dunque è importante che la mobilitazione filo-palestinese continui, con la stessa forza, costanza, continuità, capillarità.

La mia impressione invece è che ci stiamo lasciando distrarre da altro, ma la questione palestinese è ancora lì, al di là del mare, in attesa di una soluzione.

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