Gaza: con il nuovo piano di nuovo in lizza i contractor privati?
di Tamara Gallera

A Gaza, ci sono molti parallelismi con la disastrosa invasione dell'Iraq e l'impiego del Private Military Contractor Blackwater. Solo che, questa volta, la guerra per il cambio di regime ha il sigillo di approvazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Con l'approvazione della Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, infatti, gli Stati Uniti si stanno preparando a prendere il controllo della Striscia di Gaza e a guidare una forza d'invasione internazionale. Mentre i funzionari dell'amministrazione Trump affermano che non ci saranno truppe sul terreno, questa affermazione è stata ora smentita.

L'ultimo piano, che ha ricevuto il sostegno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, mira a dispiegare una "Forza Internazionale di Stabilizzazione" (ISF) nella Striscia di Gaza, imponendo un cosiddetto "Board of Peace" (BoP) che pone Gaza sotto il controllo di fatto degli Stati Uniti.

In precedenza, il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance aveva sottolineato che la posizione dell'amministrazione Trump" era: nessuna forza statunitense sul terreno a Gaza". Eppure, gli Stati Uniti hanno già dispiegato centinaia di soldati in Israele e saranno alla guida delle ISF previste.

Il compito assegnato a queste Forze di Difesa Israeliane (ISF) è quello di rimuovere violentemente Hamas e gli altri gruppi di resistenza palestinese, smilitarizzando la Striscia di Gaza in una guerra di aggressione per un cambio di regime volta a raggiungere gli obiettivi che Israele non è riuscito a raggiungere in due anni di campagna genocida totale.

Come leader delle ISF, potrebbe essere che i soldati statunitensi non siano direttamente impegnati in missioni contro le forze palestinesi, ma che siano presenti per altri scopi e siano di stanza sul campo. Anche se Washington potrebbe giocare sul fatto che i suoi soldati non effettuano incursioni e imboscate per dire che non sono "sul campo".

Le forze statunitensi lo sono già adesso, stando a capo del cosiddetto Centro di Coordinamento Civile-Militare (CMCC), con sede vicino a Gaza, in territorio controllato da Israele. Svolgono attività di ricognizione e monitorano il cessate il fuoco, il che significa che supervisionano quotidianamente i massacri di civili e le continue demolizioni da parte di Israele, che violano l'accordo.

Tuttavia, come recentemente rivelato da Drop Site News, l'azienda privata statunitense UG Solutions sta attualmente conducendo una nuova campagna di reclutamento, impiegando personale ex americano per ruoli completamente nuovi all'interno di Gaza. UG Solutions era responsabile dell'impiego dei Private Military Contractors (PMC) che lavoravano per l'ormai defunta Gaza Humanitarian Foundation (GHF) che ha gestito i siti di distribuzione del cibo dove sono stati uccisi circa 2.600 civili, ferendone altri 19.000.

L'accordo di cessate il fuoco ha garantito il crollo del GHF, ma da allora gli israeliani hanno spinto per la sua rinascita. Sono state avanzate almeno due diverse proposte per ripristinare questo schema di trappola mortale: una prevedeva il posizionamento dei siti del GHF all'interno della parte di Gaza controllata da Israele, dietro la cosiddetta "Linea Gialla". L'altra prevedeva il posizionamento di questi siti sulla Linea Gialla stessa, che gli israeliani violano sistematicamente, uccidendo qualsiasi civile che si avvicini anche solo a poche centinaia di metri da essa.

Secondo il rapporto di Drop Site News, le PMC di UG Solutions potrebbero essere incaricate non solo di missioni legate alla distribuzione di aiuti, ma anche di supportare direttamente le Forze di Sicurezza israeliane. In altre parole, verrebbero utilizzate per sostenere la forza d'invasione internazionale che avrà il compito di massacrare i palestinesi per cercare di ottenere il disarmo di Gaza.

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