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La massima beffa: Israeliani emigrano per sfuggire alla sofferenza
di Marilina Mazzaferro
Secondo l'Ufficio Centrale di Statistica israeliano, oltre 80.000 israeliani hanno lasciato il Paese nel 2024, e si prevede che quest'anno si verificheranno numeri simili, come riportato dal Washington Post. Gli esperti hanno espresso preoccupazione per il fatto che le partenze potrebbero avere significative ripercussioni economiche, sociali e politiche "per i decenni a venire".
Il documento ha osservato che decine di migliaia di israeliani si sono trasferiti all'estero negli ultimi due anni, con un picco nel numero durante l'estate del 2023, "nel mezzo di tumultuose proteste" contro le politiche del governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, anche prima del 7 ottobre.
Molti israeliani desiderano una pausa dalle operazioni militari in corso e dai disordini politici, con un aumento delle richieste dopo la guerra con l'Iran, secondo Daphna Patishi-Pryluk, fondatrice di Settled.In, un'agenzia che aiuta gli israeliani a trasferirsi.
Questo rapporto segue altri, mettendo in guardia da una tendenza in rapida crescita. In un recente articolo intitolato "La Grande Migrazione", il Jerusalem Post ha riportato livelli di migrazione record tra i coloni israeliani, descrivendo l'esodo come senza precedenti dall'occupazione della Palestina.
Secondo il rapporto, circa 40.600 israeliani se ne sono andati solo nei primi sette mesi del 2023, con un aumento del 59% dei migranti a lungo termine rispetto all'anno precedente.
Il quotidiano israeliano ha osservato che i giovani adulti tra i venti e i trent'anni costituivano il 40% di coloro che se ne andavano, pur rappresentando solo il 27% della popolazione, sollevando preoccupazioni sulle implicazioni demografiche, economiche e del mercato del lavoro a lungo termine per l'occupazione.
Un israeliano che stava progettando di andarsene ha dichiarato al Washington Post: "Essere a poche ore da una sirena, da un attacco terroristico, da una guerra regionale, da un missile iraniano, dai nostri fratelli a Gaza e in Libano, č tutto cosė pesante".
Preoccupato che il Paese stesse andando nella giusta direzione, ha affermato: "Ho bisogno di sapere che tutta quella sofferenza č per una buona causa".
Il rapporto afferma che circa 200.000 israeliani vivono attualmente in Europa, e molti hanno ottenuto un secondo passaporto da paesi dell'Unione Europea, tra cui Germania, Polonia, Spagna e Portogallo.
 
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