 |
Firenze: azione dimostrativa pro Palestina<
di Viola Fiore *
Stamani alcuni attivisti di Firenze per la Palestina hanno costruito un check-point simbolico nel punto in cui la sede del Consolato Onorario di Israele, sbocca su viale Galileo.
Questa struttura provvisoria, fatta di scatole di cartone e reticolo di plastica, voleva attirare l’attenzione sulle condizioni di vita della popolazione palestinese.
Infatti da decenni qualsiasi spostamento dei palestinesi, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, territori illegalmente occupati, deve essere autorizzato da Israele.
Ci sono intere generazioni di giovani e ragazzi che non hanno mai potuto lasciare la Striscia, divenuta una prigione a cielo aperto.
Da queste considerazioni nasce il primo striscione rivolto sia alle persone che passavano sul viale che al Console Onorario: “Vi garberebbe vivere rinchiusi da un muro o da un reticolato e non poter uscire senza il permesso di Israele?”.
Il secondo striscione “Via il Console di Israele dalla Fondazione Meyer”, fa riferimento ad uno scandalo noto in città: il Console Onorario di uno Stato alla sbarra per genocidio è Presidente dell'ente che sostiene l’Ospedale Pediatrico fiorentino.
"La promessa di Giani di non rinnovare questa nomina alla sua scadenza naturale (manca quasi un anno), ci sembra scandalosa di fronte alla gravità dei fatti di cui tutto il mondo è testimone" dicono gli attivisti del comitato.
"La Toscana, che ha accolto al Meyer alcuni bambini palestinesi bisognosi di cure, deve dimostrare la sua ferma condanna del genocidio anche tramite la rimozione di questa inopportuna figura" spiegano..
Al termine dell’azione, alcune scatole di cartone sono state lasciate sul posto a simboleggiare il fatto che, nonostante il flash-mob sia finito, la terribile condizione dei palestinesi continua.
* grazie a Sergio Scorza
VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA
 
Dossier
diritti
|
|