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21 novembre 2025
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Netanyahu: no a Stato Palestina come condizione per accordo con Arabia Saudita
di Tamara Gallera

Oggi il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso ottimismo riguardo a un possibile accordo di normalizzazione con l'Arabia Saudita, insistendo sul fatto che tale accordo non debba essere vincolato alla creazione di uno Stato palestinese.

In un'intervista con un'agenzia di stampa israeliana, Netanyahu ha suggerito che la normalizzazione potrebbe procedere senza concessioni verso la creazione di uno Stato palestinese. Ha indicato che, anche se il processo lo richiedesse, "non ci sarà nessuno Stato palestinese", pur parlando di ottimismo riguardo "all'opportunità di normalizzazione", affermando: "non tutto ciò che si dice all'esterno si dice all'interno".

Netanyahu ha affermato che il Segretario di Stato americano Marco Rubio gli ha assicurato che Washington preserverà la superiorità militare dell'occupazione israeliana, in particolare per quanto riguarda la vendita di caccia F-35 all'Arabia Saudita. Ha osservato che "c'è anche un aspetto pratico nella questione".

Netanyahu ha aggiunto che l'occupazione israeliana si oppone fermamente a qualsiasi vendita di jet F-35 alla Turchia, a differenza dell'Arabia Saudita, sostenendo che la probabilità che gli Stati Uniti forniscano tali jet ad Ankara è "molto bassa, se non addirittura nulla".

Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman aveva dichiarato al presidente degli Stati Uniti Donald Trump, durante un incontro a Washington due giorni fa, che Riad intende aderire ai cosiddetti "Accordi di Abramo", sottolineando al contempo la necessità di garantire "un percorso verso una soluzione a due stati", affermando che l'Arabia Saudita "vuole la pace per Israele e per i palestinesi".

Trump, da parte sua, ha affermato che gli Stati Uniti venderanno caccia F-35 all'Arabia Saudita in base a un accordo simile già in vigore con l'occupazione israeliana.

Riguardo alla guerra in corso a Gaza, Netanyahu ha affermato che "la fase più intensa della guerra è terminata", aggiungendo: "Possiamo tornare a combattere in qualsiasi settore". Ha affermato che l'assalto a Gaza City "è ciò che ha portato al rilascio degli ostaggi".

Ha anche affermato che il valico di Rafah sarebbe stato riaperto alle partenze "dopo aver esaurito il recupero dei corpi degli ostaggi", invitando l'Egitto a "consentire ai residenti di Gaza di lasciare la Striscia" attraverso il valico.

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