Univerona blocca conferenza di attivisti proPal fra cui Greta Thunberg
di Pierpaolo Minardi

Il collettivo universitario TAMR e altri studentesse e studenti hanno organizzato per venerdì 21 alle ore 17.30 in Università di Verona un’incontro con Greta Thunberg, Simone Zambrin e Maya Issa, dedicato alla Palestina, ma l'ateneo, quattro giorni prima dell'evento, ha negato l’aula.

L'Università ha richiamato l’articolo 9 della legge 28/2000 sostenendo che l’incontro violerebbe le norme sulla cosiddetta par condicio, le quali tuttavia si applicano agli interventi elettorali o in cui siano presenti soggetti candidati o forze politiche in campagna.

Questa interpretazione forzata della legge, dicono i sostenitori dei giovani promotori dell'iniziativa, trasforma una norma nata per garantire equilibrio informativo nella competizione elettorale in un bavaglio imposto alla vita culturale e politica dell’Ateneo.

Una scelta che appare contraddire le stesse dichiarazioni pubbliche con cui l’Università di Verona ha rivendicato, nelle scorse settimane, la solidarietà al popolo palestinese.

La vicenda ricorda le pressioni in occasione dell'invito del Consiglio Nazionale Forense alla Relatrice speciale dell'ONU Francesca Albanese a tenere una lezione sui diritti umani agli avvocati, con l'argomentazione che non vi era contraddittorio.

Ma qui si è in ambito universitario, dove andrebbe promosso e non represso il senso critico. La censura preventiva di questa iniziativa per timore di pressioni politiche significa colpire il diritto al dissenso e l’autonomia degli studenti e delle studentesse.

D'altra parte nessuno ha argomentato - in occasione della conferenza di Emanuele Fiano - che non vi era a parlare una controparte palestinese.

Ci si augura che l’Ateneo riveda la propria decisione e garantisca lo svolgimento dell’incontro.

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