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Siria: Mosca prepara riavvio di nove basi nel sud
di Leandro Leggeri
Secondo un’esclusiva di The Cradle, una delegazione militare russa di alto livello ha visitato il governatorato siriano di Quneitra il 17 novembre, segnando l’inizio di un piano per ripristinare nove posizioni militari lungo il confine sensibile con le Alture del Golan occupate da Israele. Una mossa che conferma la volontà del Cremlino di riaffermare la sua influenza nella Siria meridionale dopo i cambiamenti politici avvenuti nel Paese.
La delegazione, composta da ufficiali russi e da un comitato del ministero della Difesa siriano, ha ispezionato postazioni da cui Mosca si era ritirata durante la fase di transizione seguita alla caduta del governo di Bashar al-Assad. A differenza di quanto suggerito da alcune indiscrezioni, nessun ufficiale turco era presente: un segnale chiaro dell’intenzione russa di gestire il dossier meridionale esclusivamente attraverso il canale Damasco–Mosca, senza mediazioni di Ankara.
Tra i siti più sensibili visitati figura Tulul al-Hamr, posizione strategica per il monitoraggio lungo la linea di cessate il fuoco del 1973 e per l’osservazione delle forze israeliane nel Golan. Fonti informate riferiscono che la Russia manterrà un presidio logistico permanente a Quneitra per valutare il ripristino delle infrastrutture, delle linee di rifornimento e delle capacità operative necessarie alla riattivazione delle basi.
Questo ritorno militare si inserisce in una più ampia ricalibratura regionale: la visita recente di una delegazione del ministero della Difesa russo a Damasco e il colloquio telefonico tra Vladimir Putin e Benjamin Netanyahu suggeriscono che il sud della Siria è tornato al centro del confronto strategico.
Israele, secondo Reuters, avrebbe persino fatto pressioni su Washington affinché Mosca mantenga le sue basi nel Paese per controbilanciare l’influenza turca e favorire un modello di Siria debole e decentralizzata.
Analisti citati da The Cradle ritengono che la decisione russa abbia obiettivi che superano la dimensione militare: Mosca vuole preservare la propria presenza navale a Tartous e la base aerea di Hmeimim, fondamentali per proiettare potenza nel Mediterraneo e in Africa. Allo stesso tempo, l’interesse israeliano per una Siria suddivisa in regioni autonome – da Suwayda al litorale alawita – si intreccia con la strategia russa di mantenere un equilibrio favorevole sul terreno.
Le prime riaperture delle postazioni russe sono attese entro fine anno, segnando un nuovo capitolo nella competizione geopolitica attorno alla Siria meridionale.
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