Trump assolve Bin Salman dall'assassinio di Khashoggi
di Leandro Leggeri

Durante una conferenza stampa, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha difeso apertamente il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (MBS) rispetto all’assassinio e alla successiva mutilazione del giornalista Jamal Khashoggi, avvenuti nel consolato saudita di Istanbul nel 2018.

Alla domanda di una giornalista sul possibile coinvolgimento di MBS nel delitto, Trump ha reagito lodando il leader saudita e invitando la stampa a non affrontare l’argomento. Le sue parole sono state: “Ha fatto un lavoro fenomenale. State parlando di una persona [Khashoggi] che era estremamente controversa, a cui molte persone non volevano bene. Che lo si apprezzasse o meno, sono successe delle cose, ma lui [MBS] non sapeva nulla. Possiamo chiuderla qui. Non c’è bisogno di mettere in imbarazzo il nostro ospite con una domanda del genere.”

Un giudizio che ribalta apertamente le conclusioni dell’intelligence statunitense: secondo il rapporto della CIA pubblicato nel 2021, era “altamente probabile” che MBS avesse ordinato personalmente l’eliminazione del giornalista del Washington Post.

Le parole di Trump, interpretate da molti come un tentativo di “riabilitare” il leader saudita sulla scena internazionale, confermano la continuità del legame strategico tra Washington e Riyadh, nonostante le pesanti violazioni dei diritti umani imputate al regno.

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