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No Other Land finalmente oggi in TV
di Armando Reggio
STASERA TUTTI DAVANTI ALLA TV!
DOPO DUE IPOCRITI RINVII, ALLE 21:20 RAI3 TRASMETTERÀ 'NO OTHER LAND'
Hanno scelto il titolo più appropriato i giovani registi: 'No other land' - nessun'altra terra - dice la resistenza di 80 anni del popolo palestinese, il loro legittimo diritto a vivere pacificamente dove sono nati, ad autodeterminarsi, come è nell'indole di ogni popolo.
Qui in Italia è stato distribuito lo scorso gennaio. Per chi non lo avesse visto, è giunto finalmente il momento, dopo i due ridicoli e ipocriti rinvii dei dirigenti d'estrema destra della RAI.
Ma non si sa mai: sarebbero capaci di ripensarci ancora!
L'opera racconta l’occupazione israeliana nei territori palestinesi della Cisgiordania.
Ideato dal collettivo israelo-palestinese di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, è stato patrocinato da Amnesty International e sostenuto da Medici Senza Frontiere per la distribuzione.
Lo scorso marzo ha vinto il premio Oscar quale migliore documentario.
Meritatissimo!
"Questo accordo ferma il genocidio, ma non affronta le radici del problema, per noi palestinesi non è una soluzione".
Questa la fondata convinzione di Basel Adra, intervistato da Marco Damilano il 15 ottobre scorso a Roma.
Lo stesso giorno, alla Camera ha tenuto una conferenza-stampa con OXFAM, AMNESTY e COSPE, per chiedere al governo italiano di interrompere ogni relazione commerciale con gli insediamenti illegali israeliani nella Cisgiordania occupata.
Ha, così, esposto il dramma, che vive in prima persona, sulla propria pelle, da quando è nato 34 anni fa:
'Con il film-documentario ‘No Other Land’ abbiamo voluto mostrare cosa significa vivere in Cisgiordania sotto la brutale occupazione di Israele. Non sono singoli coloni, ma è un sistema che ci vuole cacciare, che va contro il diritto internazionale“.
La sua denuncia della complicità occidentale è chiarissima: "Gli insediamenti illegali distruggono le nostre case, il nostro sistema di elettricità, le scuole. Tutto grazie a leggi razziste promosse dal governo israeliano. Negli ultimi due anni Israele ha creato nove nuovi insediamenti illegali, ci sono intere comunità palestinesi allontanate, le cui case sono state distrutte. Ma questo agli occhi dei palestinesi non è soltanto responsabilità di Tel Aviv, ma di tutti i governi occidentali che supportano questo sistema e sostengono Israele. Ci sono coloni in Cisgiordania liberi di commettere crimini contro di noi e poi magari andare in vacanza in Europa, in Italia, per poi tornare lì e commettere nuovi crimini”.
Ha espresso giusta indignazione con il governo Meloni per aver ospitato, lo scorso giugno, soldati dell'Idf,
Ha poi confermato ciò, che Francesca Albanese denuncia anche nella sua ultima relazione all'ONU:
“Questo sistema è supportato dalle aziende che fanno business sfruttando le nostre terre, che sono state rubate dai coloni. Sentiamo spesso discorsi in Europa sul rispetto del diritto internazionale, ma poi le azioni vanno in senso opposto”.
Ha, infine, accusato esplicitamente il governo italiano per il suo opportunistico immobilismo, complice dei sionisti:
“Sul riconoscimento dello Stato di Palestina non ha fatto nulla. Nemmeno un piccolo passo per trovare una soluzione che ci riconosca come palestinesi”.
Ricorderemo, peraltro, che Hamdan Ballal, coregista di Basel Adra, tornato da soli sette giorni in Cisgiordania dopo la vittoria dell'Oscar, è stato aggredito, picchiato e ammanettato da un gruppo di coloni israeliani nella sua proprietà a sud di Hebron e poi trattenuto in un carcere.
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