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Mamdani: un duro colpo al sionismo
di Ahmad M. Shakakini
Non sono d'accordo su quanto dice Zohran Mamdani su Venezuela e Cuba e nemmeno sulla resistenza palestinese ma posso dire senza esagerare che il movimento sionista ha ricevuto un duro colpo con la vittoria di Mamdani come sindaco di New York City, che ha la più grande concentrazione di ebrei al mondo al di fuori di Israele.
Nell'ultimo incontro tra Trump e Netanyahu, i due si sono scambiati davanti alle telecamere un confronto sulla campagna di Mamdani.
Netanyahu non si aspettava la vittoria di Mamdani perché aveva scatenato gli strumenti del sionismo contro la sua campagna. A questo scopo, sono stati reclutati tutti i ricchi sionisti per farlo cadere, e i media sionisti erano impegnati a pompare menzogne e inganni su di lui. Il giornale di Rupert Murdoch, il New York Post, si è specializzato in una frenetica campagna quotidiana contro di lui.
Hanno trasformato i suoi discorsi sulla Palestina durante la campagna elettorale in discorsi di odio contro gli ebrei. Non ha mai pronunciato discorsi di odio contro nessun gruppo di persone.
Mamdani è antirazzista e progressista, ma il regime politico USA lo combatterà e limiterà la sua capacità di presentare e realizzare un programma economico progressista.
Il suo discorso del giorno della vittoria è stato diverso dai discorsi democratici e repubblicani dopo la vittoria: In genere, la retorica di una campagna elettorale è meno moderata di quella della vittoria. I leader del Partito Democratico sono rimasti scioccati e delusi dal fatto che la sua retorica fosse più estrema di quella della campagna elettorale.
Ha vinto nonostante le sue posizioni sulla Palestina, il che lo ha sollevato: circa il 62% degli elettori ha votato per lui a causa della Palestina. Non ci sarebbe stata alcuna possibilità per lui se non fosse stato per l'impatto del genocidio a Gaza. Più del 60 per cento ha votato per lui pensando al genocidio di Israele contro i palestinesi.
Ha ricevuto il 33% dei voti ebraici (il 67% dei voti dei giovani elettori ebrei tra i18-44 anni) e il 75% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni ha votato per lui. È un incubo per la lobby israeliana.
E, come se non bastasse, ieri ha scelto come vice sindaco il progressista d'origine libanese Dean Fleihan.
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