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Germania: protesta contro la fornitura di armi a Israele
di Marilina Mazzaferro
Decine di attivisti tedeschi si sono incatenati ai binari del porto di Amburgo per protestare contro le esportazioni di armi del governo verso Israele e denunciare i crimini dell'occupazione a Gaza. La manifestazione ha bloccato il trasporto merci per diverse ore.
Circa 40 manifestanti del gruppo Ende Gelände hanno occupato la ferrovia che collega i terminal container di Eurogate e Burchardkai. Per motivi di sicurezza, le autorità hanno interrotto le linee elettriche aeree da 15.000 volt durante l'azione.
Press TV ha riferito che Jule Fink, portavoce del gruppo, ha descritto l'azione come un atto di disobbedienza civile e solidarietà con la Palestina.
"È chiaro che il regime israeliano commette crimini di guerra in Palestina da molto tempo. Questo è un genocidio e il governo tedesco è attivamente complice. La Germania continua a esportare armi verso "Israele" attraverso i suoi porti. Perché gli abitanti di Amburgo permettono che il loro porto venga utilizzato per spedizioni di armi?", ha dichiarato.
I manifestanti hanno chiesto la sospensione immediata delle vendite di armi a Israele, ritenendo la Germania responsabile di aver consentito l'aggressione del regime contro Gaza.
Secondo il Ministero dell'Economia, che sovrintende al rilascio delle licenze, la Germania ha approvato esportazioni di armi verso "Israele" per un valore di 326,5 milioni di euro (363,5 milioni di dollari) nel 2023, quasi dieci volte superiore rispetto all'anno precedente.
Le autorizzazioni sono diminuite nel 2024. Tra gennaio e il 21 agosto, sono state approvate esportazioni per un valore di soli 14,5 milioni di euro (16,1 milioni di dollari). Di questi, solo 32.449 euro (36.016 dollari) rientravano nella categoria "armi da guerra".
Nonostante la riduzione, gli attivisti sostengono che qualsiasi sostegno militare a Israele nel contesto del suo continuo attacco a Gaza renderebbe lo Stato tedesco complice di crimini di guerra.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, dal 7 ottobre 2023 sono stati uccisi più di 69.176 palestinesi. Il genocidio israeliano ha costretto la maggior parte dei 2,2 milioni di residenti della Striscia a spostarsi e ha portato a una diffusa crisi alimentare.
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