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06 novembre 2025
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Razzismo e neofascismo: il diverso è nemico
di Santina Sconza

Razzismo e neofascismo hanno trasformato il popolo in gregge.

Gregge si, quando la propaganda del regime bombarda ogni giorno il cervello dei cittadini contro lo straniero, contro gli zingari, contro il piccolo delinquente, il popolo diventa gregge ed ha bisogno di un capo forte.

Accade in Italia dove i partiti di destra hanno tuonato per anni contro i migranti, essi da amici e da lavoratori badanti, domestici, braccia per l'agricoltura e per la muratura sono diventati nemici da abbattere.

Ieri per il regime il nemico era l'ebreo, oggi per la democrazia è il nero, quello che raggiunge le nostre spiagge per sfuggire alle guerre, alla fame e ai regimi.

I nemici sono i Pro Pal, i giornalisti liberi, i magistrati, i manifestanti e i sindacati contro il governo di estrema destra. Il nemico è il piccolo delinquente che ti entra in casa e che tu hai diritto di sparargli anche se non è armato perché è nella tua proprietà.

Poco e niente si deve scrivere sul razzismo e il neofascismo in Italia.

Accade non a Milano ma in un piccolo paese in Sicilia: alcune sere fa a Pietraperzia (Enna), un uomo incappucciato ha tentato di appiccare il fuoco a una struttura che accoglie migranti minorenni.

I salesiani sono quelli che ancora accolgono i migranti minorenni, sperando che qualche sindaco di Fratelli d'Italia o qualche vescovo non faccia chiudere le strutture come è accaduto a don Biancalani nella chiesa di Vicofaro.

Quello che è accaduto a Pietraperzia passa inosservato, eppure poteva trasformarsi in una tragedia, dei minorenni potevano morire bruciati.

A denunciarlo è stata l’associazione Don Bosco 2000, diffondendo il video delle telecamere di sorveglianza che documenta l’attentato fuori dall’edificio, già a disposizione degli investigatori.

Questo non è il primo attacco razzista nei confronti della comunità dove sono ospiti 10 minorenni egiziani, nel 2018 era stato sparato un colpo di fucile contro una finestra.

Che dire dei migranti che annegano ogni giorno nelle nostre coste, di cui nessuno vuol sentire parlare, si volge il capo indifferenti perché ormai la propaganda del nostro governo neofascista e neorazzista è entrata nella testa degli italiani.

I migranti sono brutti, neri, sporchi, cattivi, uccidono le donne, rubano il lavoro, peccato che la manodopera serve in Italia ed è meglio che siano clandestini, sottopagati e sfruttati.

Poi abbiamo la propaganda del regime, pardon del governo italiano Meloni, il ministro dell'interno Piantedosi ci assicura che i centri di permanenza in Albania funzioneranno mentre i Garanti dei detenuti — quello del Lazio Stefano Anastasìa e quello di Roma Valentina Calderone — che hanno pubblicato online la relazione trasmessa al prefetto di Roma, Lamberto Giannini, dopo la loro visita dello scorso luglio al cpr di Gjadër in Albania, scrivono “Il numero estremamente limitato delle persone presenti nel cpr nel corso della visita, 28 il primo giorno 27 il secondo, insieme con la disponibilità di posti nei centri collocati sul territorio nazionale rende, a parere di chi scrive, non giustificato il trasferimento in Albania di queste persone".

Nel documento vengono sottolineate diverse “criticità” come "le reti metalliche che rendono i cortili comuni alle camere di detenzione simili a gabbie”. Tra i rilievi viene anche menzionato l’uso sistematico delle fascette ai polsi durante i trasferimenti. E viene raccomandato alle autorità di “valutare caso per caso la stretta necessità del loro impiego”. I Garanti, infine, sconsigliano gli spostamenti di persone dai cpr italiani al cpr di Gjader poiché "comporta costi elevati, ostacola i contatti con familiari e avvocati e limita il diritto alla difesa”.

E che dire delle squadracce fasciste e dei loro blitz nelle scuole occupate dagli studenti per solidarietà con il popolo palestinese?

Al liceo Righi di Roma la sera del 3 novembre si sono presentati una trentina armati di caschi e bastoni, avrebbe tentato di sfondare l’ingresso dell’istituto con cori fascisti: “Duce, duce” e “Boia chi molla” e lancio di bottiglie molotov.

Squadracce neofasciste hanno fatto irruzione a Roma, tra il 23 e il 25 ottobre all’istituto Bramante, a Genova, il 26 ottobre quando, al grido — anche qui — di “Viva il Duce” e armati spranghe e tubi, alcune persone hanno fatto irruzione al liceo scientifico da Vinci, vandalizzandolo con svastiche, mentre era in corso un’occupazione.

Squadracce fasciste che ci ricordano tanto quelle della dittatura mussoliniana e razzismo suprematista che si riflette anche nel silenzio del governo sul genocidio di Gaza, sostenuto fino a quando Trump lo vorrà.

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