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È difficile capire Abu Mazen!
di Samir Al-Qarioti
Oggi, giovedì, il Presidente dell'Autorità, Abu Mazen, ha incontrato Papa Leone XVI in Vaticano e ha analizzato con lui gli sviluppi e gli aggiornamenti della questione palestinese e delle questioni del Medio Oriente. L'incontro è importante sulla scia del massiccio sostegno alla causa palestinese da parte dell'opinione pubblica internazionale.
Questa travolgente empatia nel mondo è arrivata grazie ai sacrifici di Gaza, della Cisgiordania e degli immigrati, cioè ai sacrifici del popolo palestinese nel suo complesso, e la crescente empatia verso la Palestina preoccupa più di ogni altra cosa l'occupazione israeliana, e la prova è che si sono ricordati in Occidente oggi, il Sudan e la tragedia del Sudan, dicendo come se riecheggiasse dietro una compilation teatrale:
"Dov'è il polo della resistenza dal Sudan?! Dove sono le manifestazioni in Europa e in Italia con i poveri sudanesi... ", come è stato con i palestinesi!!.
Ieri, mercoledì, la televisione governativa italiana ha riportato qualche secondo di notizie sulla visita di Abu Mazen alla tomba del defunto Papa Francesco, nella Chiesa di Santa Maria nel centro storico di Roma, e la televisione ha attribuito queste parole al presidente:
"Ringraziamo il nostro Papa Francesco... Il primo a riconoscere lo Stato palestinese... Anche senza che nessuno gli chiedesse di farlo", queste parole in italiano sono una breve traduzione dell'affermazione di Abu Mazen, ridotta linguisticamente al limite massimo per soddisfare i requisiti del periodo di tempo della notizia.
Non sono nel campo dei commenti politici, ma osservo il caos di affermazioni che Abu Mazen di solito fa nei tempi, nella formulazione e nelle circostanze, che devono essere riviste dalla presidenza dell'Autorità prima di pronunciarle sotto la trappola e l'imboscata dei media completamente di parte, e davanti a cercare di cancellare la narrativa palestinese.
Il defunto Papa Francesco argentino non è stato il primo a riconoscere lo stato palestinese e non entrerò nei dettagli per risparmiarvi la fatica della ricerca.
Leggete con me quanto segue:
[[ Dichiarazione congiunta in occasione della firma della Dichiarazione integrale tra la Santa Sede (Vaticano) e lo Stato di Palestina:
Oggi venerdì 26 giugno 2015, nel Palazzo Apostolico Vaticano, è stato siglato l'accordo globale tra la Santa Sede e lo Stato di Palestina.
Questo accordo nasce sulla base del giustificato accordo tra la Santa Sede e l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina, firmato il 15 febbraio 2000 e terminato a seguito di negoziati durati diversi anni nell'ambito del comitato bilaterale tra le parti.
Firmano questa dichiarazione congiunta:
Monsignor Richard Gallagher, Segretario generale vaticano per le relazioni interstatali
Riyadh Al-Malki, Ministro degli Affari Esteri dello Stato di Palestina ]].
Il defunto Papa Francesco è stato eletto Papa in Vaticano nel 2013, si è guadagnato il titolo di Papa delle masse e quando ha assunto le sue funzioni è stato fatto il riconoscimento tra le parti e il livello di rappresentanza diplomatica è stato elevato al grado di ambasciatore, per cui è stata rilasciata una dichiarazione congiunta sullo Stato Vaticano e sullo Stato di Palestina nel 2015 ma un più grande lavoro, che ha richiesto molti anni, ha portato a un pieno riconoscimento tra le parti.
A volte, nelle rapide dichiarazioni, mentre camminano tra un luogo e l'altro, le parole non spiegano la piena realtà, che richiede precisione in questioni vitali come il riconoscimento dello Stato di Palestina.
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