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Identificato prigioniero vittima dello stupro nel video
di Tamara Gallera
La vittima dello stupro di gruppo israeliano ripreso dalle telecamere è stata identificata.
I soldati dell'IDF lo hanno violentato con tale violenza da fargli esplodere l'intestino e dilaniargli il retto.
Ha subito 20 interventi chirurgici, tra cui colostomia e urostomia, e soffre ancora di complicazioni mediche.
Israele lo ha rilasciato tre settimane fa senza che fosse mai stato incriminato o processato. Probabilmente lo hanno rilasciato per impedirgli di testimoniare in tribunale contro i suoi stupratori, ancora in libertà.
La vittima ora teme per la sua vita; potrebbe essere ucciso in qualsiasi attacco israeliano per coprire questa atrocità.
La procuratrice militare capo che ha aperto un'indagine fittizia su questo incidente un anno fa è stata appena licenziata, disonorata, arrestata e ora è lei stessa indagata.
L'unica ragione per cui ha avviato un'indagine su questo episodio di stupro (tra centinaia di altri che non sono mai stati indagati) è perché questo è stato ripreso dalla telecamera e la vittima è stata ricoverata in ospedale con una cartella clinica dettagliata, quindi ha iniziato la sua "indagine" che avrebbe reso formalmente superfluo un'inchiesta della CPI.
I sostenitori acritici di Israele commentando il video della violenza negano che possa esservi stato stupro, dato che i soldati non hanno i pantaloni abbassati, dimostrando così ingenuità o malafede. E' palese infatti che i danni riportati possono essere stati ottenuti solo con oggetti di grandi dimensioni.
Sono peraltro note le testimonianze di sodomizzazioni avvenute con l'uso di bastoni elettrici.
Tuttavia questi commenti rendono ancora più disumana una vicenda che già aveva suscitato l'indignazione di ogni essere veramente umano quando la liceità della sodomizzazione sui prigionieri palestinesi era stata discussa alla Knesset con tranquillità e quando un gruppo di cittadini aveva attaccato la prigione dove erano stati trattenuti alcuni dei militari presunti autori del delitto, per liberarli.
Adesso i soldati cotto processo si sono recati in tribunale con i loro avvocati ma con il volto coperto, per non rischiare di essere in seguito processati dai tribunali di altri paesi.
E' evidente infatti dal clima israeliano intorno a loro e da tutto quanto accaduto che sia improbabile una condanna seria nei loro confronti.
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