USA: Tucker Carlson in mezzo al dibattito sul sostegno a Israele
di Marilina Mazzaferro

Un dibattito a lungo covato sul sostegno degli Stati Uniti a Israele è esploso all'attenzione del pubblico dopo che il presidente della Heritage Foundation, Kevin Roberts, ha difeso Tucker Carlson, sostenendo che "i cristiani possono criticare lo Stato di Israele senza essere antisemiti".

Secondo Responsible Statescraft, le dichiarazioni rilasciate in seguito alle critiche all'intervista di Carlson con il dichiarato "nazionalista bianco" Nick Fuentes hanno innescato una profonda spaccatura all'interno della coalizione repubblicana tra i tradizionali falchi pro-Israele e una crescente fazione orientata alla moderazione.

L'intervento di Roberts, che includeva la denuncia di molte delle opinioni di Fuentes e l'invito a discuterne, ha suscitato reazioni di alto profilo da parte di personaggi come il senatore Ted Cruz e altre istituzioni conservatrici che cercano di disciplinare Heritage ed emarginare Carlson. Allo stesso tempo, voci del MAGA e dell'America-First si sono schierate a sostegno di Roberts e Carlson, inquadrando la controversia come una necessaria rivalutazione degli impegni esteri degli Stati Uniti.

La rottura riflette correnti più profonde nella politica estera repubblicana. È emersa una lotta tra una tradizione neoconservatrice che considera il sostegno a Israele centrale per gli interessi degli Stati Uniti e un movimento paleoconservatore/moderato in ripresa, scettico nei confronti di vasti coinvolgimenti esteri.

L'ex Segretario di Stato Mike Pompeo ha insistito sul fatto che il sostegno a Israele sia "intrinsecamente legato agli interessi fondamentali dell'America", mentre i sondaggi citati nel rapporto mostrano una sostanziale propensione della base a prestare meno attenzione ai problemi all'estero e un crescente scetticismo giovanile nei confronti di Israele. L'importanza di Tucker Carlson ha amplificato la controversia, fungendo da "veicolo per una parte dell'establishment politico americano insoddisfatta degli attuali termini delle relazioni tra Stati Uniti e Israele", ha dichiarato a Responsible Statescraft Murtaza Hussain di Drop Site News.

Un intervento della Heritage Foundation ha intensificato la battaglia del Partito Repubblicano su Israele, contrapponendo i falchi pro-Israele a una crescente fazione moderatrice e aggravando l'incertezza politica sotto Trump.

Carlson ha affermato che gli ufficiali delle forze di occupazione israeliane operanti all'interno del Pentagono durante la guerra di 12 giorni condotta dagli Stati Uniti e dal regime israeliano contro l'Iran, hanno "fatto infuriare" lo staff militare statunitense impartendo ordini diretti e avanzando richieste.

Parlando nel suo programma, Carlson ha dichiarato: "Durante la guerra di 12 giorni, come quella con l'Iran, gli Stati Uniti e Israele contro l'Iran, bombardando da tutte le parti durante quel breve conflitto, gli ufficiali delle IDF [erano] al Pentagono. A proposito, non sono gli unici ufficiali militari stranieri al Pentagono. Ci sono ufficiali della NATO, provenienti dalla Gran Bretagna e da altri paesi. Ma quella settimana c'era un gruppo di ufficiali delle Forze di Difesa Israeliane al Pentagono".

Ha poi descritto quella che ha definito un'interferenza inappropriata: "Chiedete a chiunque lavori al Pentagono. Hanno fatto infuriare lo staff americano del Pentagono semplicemente irrompendo nelle riunioni, dando ordini, avanzando richieste. E nessuno ha fatto nulla al riguardo".

Carlson ha concluso dicendo che questa è la "situazione attuale" da anni, aggiungendo che "è così da molto tempo. E non stanno nemmeno fingendo".

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA

Dossier diritti