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04 novembre 2025
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Il macigno
di Rossella Ahmad

Ripensando alla promessa di Balfour, che di fatto aprì la strada alla partizione della Palestina, non posso fare a meno di pensare al macigno che improvvisamente cadde su una delle province più fiorenti e vivaci dell'ex impero ottomano.

Il macigno non cadde su una landa desolata, ma su una popolazione viva, che abitava quella terra dalla notte dei tempi, se è vero - come è vero - che l'area dello Sham, la mezzaluna che racchiude Palestina, Libano e Siria, è la più antica area continuativamente abitata del globo.

Il popolo che discendeva dai Cananei, dai Filistei e dagli antichi israeliti biblici - summa di tutte le civiltà luminose che avevano attraversato nei millenni la Palestina - si era cristianizzato e poi islamizzato, mediante processi culturali che nulla hanno a che vedere con la biologia o la genetica. Fallo capire ai sionisti.

Fa' loro capire che, seppure i palestinesi per magia fossero scomparsi tutti a causa di un meteorite - che ovviamente non ci fu - e fossero stati sostituiti sempre per magia dai "colonizzatori arabi", così li chiamano mutando parole e senso all'intera epopea umana, 1400 anni di insediamento rappresenterebbero comunque una intera storia di radicamento ed appartenenza.

Ma parliamo di aria fritta, visto che non è ammissibile per nessun essere normodotato pensare di redistribuire la popolazione terrestre sulla base di ciò che avvenne migliaia di anni fa. O, peggio, sulla base di un testo religioso apocrifo mai convalidato dalle ricerche storiografiche.

Un popolo senza identità, così li ha definiti qualche tempo fa un mio ex contatto, per sua ammissione completamente a digiuno di storia palestinese ma, al contempo, assai nutrito di propaganda sionista.

E dimmi tu come avrebbe potuto resistere a questo macigno un popolo senza identità. Sì sarebbe sgretolato alla prima, blanda scossa tellurica. Ed invece, vedi, resiste a terremoti devastanti e tsunami annichilenti che da quasi cento anni tentano di spezzarne la determinazione.

E lui resta lì.. Tra gli.uliveti bruciati. Con i vestiti a festa delle donne - mai vista una tale varietà di ricami e simboli in ogni singolo thobe. Col velo di Betlemme che scende libero sulle spalle, peculiarità assoluta nel mondo islamico... Con la bellezza, la grazia e la poesia degli antichi villaggi, su cui incombe la distruzione ad opera dei caterpillar ucraini.

Invoco la misericordia del grande spirito su questo popolo indomito. A quella degli uomini non credo più.

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