Gustavo Petro prepara di persone aiuti per Gaza
di Vitoria Sobral

Il presidente colombiano Gustavo Petro ha partecipato al confezionamento di aiuti alimentari per il popolo palestinese durante la sua visita alla sede centrale della Mezzaluna Rossa egiziana al Cairo, a testimonianza dell'impegno della Colombia a sostegno di Gaza nel contesto del genocidio in corso.

Durante la sua visita in Egitto, il presidente Gustavo Petro si è unito ai volontari della Mezzaluna Rossa egiziana, l'organizzazione responsabile del coordinamento degli aiuti umanitari globali destinati a Gaza. Ha contribuito personalmente al confezionamento di generi alimentari e ha firmato una delle scatole di aiuti con il messaggio: "Con amor revolucionario", seguito dalla sua firma.

In un post condiviso su X, Petro ha scritto: "Ha confezionato una scatola di aiuti alimentari per il popolo palestinese presso la Mezzaluna Rossa, l'equivalente della nostra Croce Rossa, al Cairo. Da questo luogo, gli aiuti globali vengono distribuiti a Gaza".

Petro ha aggiunto di aver ricevuto un riconoscimento speciale dall'organizzazione umanitaria, che ha descritto come "il fondamento di una nuova umanità", un'umanità che "combatte contro la barbarie e il genocidio". Mi sono impegnato, a nome della Colombia, a inviare aiuti per contrastare due genocidi in atto nel mondo: Gaza e Sudan", ha scritto.

In un altro tweet, Petro ha criticato l'Organizzazione degli Stati Americani (OSA) per non aver affrontato le azioni militari statunitensi nei Caraibi. "Se il governo Trump sta violando il diritto internazionale attaccando le persone con un'enorme sproporzione di forza nei Caraibi... perché l'OSA non si riunisce per analizzare questa sistematica violazione dei diritti umani nella regione?", ha chiesto.

Le sue osservazioni giungono nel contesto del rinnovato rafforzamento militare di Washington in America Latina, che molti governi considerano un pretesto per un intervento piuttosto che un autentico impegno antidroga. Gli Stati Uniti hanno recentemente schierato un gruppo di portaerei e diverse navi da guerra nei Caraibi, in quella che gli osservatori descrivono come la più grande operazione nella zona da anni, e hanno effettuato attacchi letali contro imbarcazioni che, a loro dire, erano legate al traffico di droga, uccidendo diverse persone sia nelle acque caraibiche che in quelle del Pacifico.

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