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02 novembre 2025
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La "più grande democrazia" contro la democrazia
di David Cappellini

Maduro è un presidente apprezzato (e votato) dalla maggioranza dei venezuelani. Lo dicono i risultati elettorali.

Nonostante la crisi economica colpisca duro, sia per la diminuzione del prezzo del petrolio che per le sanzioni statunitensi da 20 anni sempre più aspre e nonostante la burocratizzazione eccessiva dello Stato presenti sacche di limitazioni democratiche, basta vedere i risultati elettorali ottenuti.

Perché se le decisioni del popolo sovrano contano ovunque in occidente, devono contare anche in Venezuela. Quindi alle elezioni presidenziali del 2021 Maduro ha surclassato Gonzalez di qualche milione di voti (con un 52% a 44% perentorio) e nel 2024 alle amministrative ha vinto in 22 stati su 23 con l'83% dei consensi.

I brogli denunciati dalle opposizioni non sono stati mai accertati e l'hakeraggio del sistema elettronico di comunicazione dei voti non è stato opera di Maduro, ma degli "amici" della Machado. Il sistema di voto venezuelano tra l'altro, basato sul riconoscimento elettronico dell'impronta digitale e su altre garanzie di sicurezza sia per il riconoscimento, che per la trasmissione ed il conteggio dei voti, è considerato tra i più trasparenti al mondo.

ù L'unico ente internazionale di osservazione indipendente, cioè l'unico non inviato dagli americani e dai nemici del Venezuela (che poi sono gli stati centro e sud americani in mano a governi neoliberisti di imprinting Usa) ha certificato la regolarità del voto, al punto che l' allora commissario europeo Borrell ne ha dovuto riconoscere la legittimità.

Gli osservatori indipendenti di 107 paesi cosi scrivevano dopo il voto:

"Gli osservatori internazionali delle elezioni presidenziali della Repubblica Bolivariana del Venezuela, che rappresentano 107 paesi del mondo, dichiarano alla comunità internazionale quanto segue:

1.⁠ ⁠Ci congratuliamo con il popolo venezuelano per aver portato avanti questo processo elettorale democratico, che è stato un vero esempio di partecipazione, civiltà e trasparenza.

2.⁠ ⁠Riconosciamo il prezioso lavoro del Consiglio Elettorale Nazionale della Repubblica Bolivariana del Venezuela che ha garantito lo svolgimento delle elezioni in tutto il territorio venezuelano attraverso un meccanismo elettorale con i più alti standard di trasparenza e verificabilità che lo collocano come uno dei paesi più importanti al mondo più grande.

3.⁠ ⁠Riconosciamo inoltre la solidità del Consiglio Elettorale Nazionale e la consegna dei risultati che hanno chiarito il tentativo di violazione del processo attraverso un attacco informatico destinato a generare incertezza.

4.⁠ ⁠⁠⁠Ci congratuliamo con il presidente Nicolás Maduro Moros e il Grande Polo Patriottico per questa clamorosa vittoria per la pace, il futuro e la felicità del popolo venezuelano.

5.⁠ ⁠⁠ Chiediamo alla comunità internazionale di sostenere il processo democratico venezuelano e di condannare i tentativi di destabilizzazione e violenza generati dall’estrema destra venezuelana, internazionale e imperiale.

Per la pace, la dignità e la sovranità dei popoli. Città di Caracas, Venezuela, il 29 luglio 2024."

Ovviamente sui giornali occidentali si sono guardati bene da dare un minimo risalto a queste dichiarazioni e su quelli italiani in particolare, si parla solo dei presunti brogli e delle vessazioni da parte del regime di Maduro verso i poveri oppositori, tipo il leader neofascista Guanipa arrestato alla vigilia delle elezioni perché sorpreso a preparare attentati e azioni di boicottaggio delle elezioni.

Viene invece, totalmente omesso il clima di tensione scatenato non dal regime, ma dalle "opposizioni democratiche". Per esempio nessun giornale di destra e di sinistra parla dell'assalto ai due alberghi in cui erano alloggiati gli osservatori internazionali, circa 400 e degli agguati ai loro pullman ad ogni incrocio di Caracas, come se gli assalitori fossero a conoscenza del percorso che dovevano fare per recarsi ai seggi.

Sulla stampa è solo un ripetersi ossessivo di dichiarazioni di delegittimazione del voto e di beatificazione di un' opposizione venezuelana, che in realtà è tra le peggiori per la violenza e per la radicalizzazione dell' ideologia neofascista, di tutto il Sud America.

Visti i ripetuti quanto inutili tentativi prima economici, poi politico- golpistici degli Usa e degli alleati per abbattere il governo bolivariano, adesso ci provano direttamente con portaerei e corazzate schierate davanti alle coste venezuelane.

Che bello far difendere i valori occidentali e il diritto dei popoli ad autodeterminarsi alla "più grande democrazia del mondo" e "all'unica democrazia del Medio Oriente"!


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