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31 ottobre 2025
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UNIFIL e Hezbollah condannano attacco di Israele nel sud del Libano
di Tamara Gallera

La Forza Interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha espresso "profonda preoccupazione" per un'incursione armata israeliana nella città di Blida, nel Libano meridionale, avvenuta giovedì mattina, definendola una "palese violazione" della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e della sovranità del Libano.

L'incursione ha visto le forze israeliane attraversare la Linea Blu e avanzare di quasi un chilometro in territorio libanese, aprendo il fuoco su un edificio comunale e uccidendo Ibrahim Salameh, un impiegato comunale di 45 anni che dormiva all'interno. L'attacco ha suscitato indignazione in tutto il Libano, con i residenti che lo hanno denunciato come un deliberato atto di aggressione contro i civili.

In una dichiarazione condivisa su X, l'UNIFIL ha ribadito il suo appello a tutte le parti a impegnarsi pienamente per la cessazione delle ostilità, sottolineando che "l'estensione dell'autorità statale attraverso le sue istituzioni è al centro della Risoluzione 1701". La missione di mantenimento della pace ha confermato il coordinamento in corso con le forze armate libanesi in merito a quella che ha descritto come una grave violazione dell'accordo di cessate il fuoco che ha posto fine alla guerra del 2006.

In una dichiarazione rilasciata dalla Resistenza Islamica in Libano, Hezbollah, anche il movimento ha condannato la continua aggressione israeliana contro il territorio libanese, denunciando le crescenti incursioni e le ripetute violazioni della sovranità del Libano e della dignità del suo popolo, perpetrate "in palese disprezzo del diritto internazionale, degli accordi e delle intese".

La dichiarazione arriva in risposta all'incursione all'alba delle forze di occupazione nella città di confine di Blida, dove hanno preso d'assalto l'edificio municipale e giustiziato a sangue freddo il dipendente municipale Ibrahim Salameh, che si trovava all'interno. Hezbollah ha descritto l'omicidio come un crimine efferato che sottolinea la brutalità e la sete di sangue del nemico, commesso senza giustificazione o ritegno.

Hezbollah ha condannato fermamente quest'ultima atrocità israeliana, sottolineando che è avvenuta subito dopo la visita dell'inviato statunitense in Libano e la sua guida alle riunioni del Comitato del Meccanismo. Il movimento ha affermato che la tempistica non è affatto casuale, ribadendo che l'aggressione sionista viene portata avanti con il pieno sostegno e la complicità degli Stati Uniti.

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