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Israele: lo stupratore diventa una star
di Rosa Rinaldi
Diceva Gideon Levy che un'etnocrazia non potrà mai essere una democrazia.
E ha ragione.
Basta vedere cosa è successo in Israele dopo la fuoriuscita di quel video terribile in cui si vedono diversi soldati creare un cerchio con gli scudi intorno ad un detenuto palestinese per poi stuprarlo.
Stuprarlo fino a procurargli gravissime lesioni interne, perfino rottura delle costole.
Comunque quello che è accaduto dopo è ancora peggio:
una folla di israeliani assaltò il tribunale dove questi stupratori erano rinchiusi, per chiederne la liberazione
E nella Knesset, Il Parlamento israeliano, si arrivò perfino a parlare di "diritto di stupro" nei riguardi dei palestinesi.
Uno degli stupratori, Ben-Shitrit, in una intervista trasmessa dal canale Channel 14 il agosto 2024, si presentò inizialmente con volto coperto, uniforme e arma visibile, e poi rivelò la sua identità.
Con orgoglio.
È poi diventato in Israele una sorta di star televisiva.
Bisogna tener conto che il video fuoriuscito è solo la classica goccia in un universo fatto di abusi e stupri nei riguardi dei detenuti palestinesi.
Abusi che denunciare è praticamente impossibile.
Infatti l ’IDF ha annunciato l’apertura di un’indagine penale sulla diffusione del video. E per consentire la piena indipendenza dell'indagine la Procuratrice Militare Capo, Yifat Tomer‑Yerushalmi, ha chiesto di essere temporaneamente "messa in congedo" (leggi; "È STATA SOSPESA") con l’approvazione del Capo di Stato Maggiore Halevi.
Secondo fonti interne, i sospetti iniziali sulla fuga del video riguardano infatti membri del suo ufficio o della sua cerchia interna, e non è esclusa la partecipazione diretta della stessa Yerushalmi.
Quindi è stata aperta un'inchiesta su chi ha fatto uscire il video, non su chi ha commesso lo stupro, anche in relazione all'indignazione che si era diffusa nella società civile israeliana a favore di questi "poveri soldati".
La pubblicazione del filmato aveva infatti suscitato molte critiche: il Ministero della Diaspora aveva definito la fuga un atto che “ha servito il nemico” e che" ha esposto i soldati a rischi legali e fisici all’estero". Esponenti del Governo e Parlamentari hanno accusato l’Ufficio del Procuratore Militare di aver diffuso accuse ingiustificate contro i soldati e aver consentito la fuoriuscita del video per motivi politici.
L’IDF ha dichiarato che indagherà in modo completo “sulla pubblicazione del video della vicenda Sde Teiman e sulle offese associate”, affidando l’inchiesta alla Divisione Investigazioni e Intelligence della polizia israeliana con supervisione del Procuratore di Stato.
Ancora una volta, quindi i i crimini contro i palestinesi vengono considerati leciti, e i criminali israeliani vengono lasciati impuniti.
Esattamente come accade per i coloni che in Cisgiordania che, qualsiasi cosa facciano ai palestinesi, non si fanno neanche un giorno di carcere.
Capirete che per arrivare a questo non si può parlare solo di "colpe del governo Netanyahu".
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