Coloni compiono altre violenze in Cisgiordania
trad. di Rosa Rinaldi

Da Majd Asadi:

Nel campo di Al-Ain a Nablus, dopo che suo marito è stato assassinato davanti ai suoi occhi, ha cercato di impedire ai soldati di sequestrare il cadavere e portarlo in un centro di detenzione per cadaveri.

Come è noto, a ogni invasione l'esercito uccide una o due persone, a volte decine, per scoraggiare e spaventare i residenti.

Questa è una realtà che nessun palestinese normalizzerà o a cui si arrenderà, non importa quanto si cerchi di imporla.

Siete un'organizzazione terroristica completamente straniera, che vi piaccia o no.

Ma il problema non è con coloro che si oppongono a questa realtà, ma con la maggioranza assoluta degli israeliani che la normalizza, la annulla e la santifica. Tvika Markovitz - Turmusaya, Ramallah Est:

Circa 50 coloni hanno condotto un attacco coordinato contro la raccolta delle olive in due località, mentre i soldati osservavano l'attacco da una collina che domina la zona.

Gli aggressori hanno picchiato una donna palestinese e un attivista svedese. Entrambi hanno riportato ferite alla testa che hanno richiesto punti di sutura.

Diversi altri sono rimasti leggermente feriti.

Cinque auto sono state incendiate durante l'attacco e diverse altre sono state danneggiate dal lancio di pietre. Gli aggressori hanno anche rubato le olive ai contadini.

Umm Saleh, la donna colpita alla testa a Turmusaya e residente ad Al-Mur'ayr, è stata trasportata all'ospedale Al-Istashari di Ramallah, dove le è stata diagnosticata un'emorragia intracranica dopo aver ricevuto due colpi alla testa. Ha riportato anche altre ferite lievi a causa dei colpi alla schiena.

Il primo giorno della raccolta delle olive le forze di difesa israeliane hanno condotto un gruppo di agricoltori direttamente in una brutale imboscata da parte di coloni armati.

Queste persone devono essere in prigione entro domani, e la popolazione di questo villaggio e di tutta la Palestina, deve essere protetta.

Basta così.

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