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Netanyahu torna ai suoi tre processi mentre alcuni chiedono di graziarlo
di Mauro W. Giannini
Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu è comparso mercoledì davanti al Tribunale Distrettuale di Tel Aviv per testimoniare nel suo processo per corruzione, dopo un'interruzione di un mese, secondo quanto riportato dai media locali.
Il processo a Netanyahu era stato sospeso a causa delle festività ebraiche e del suo viaggio a New York per l'80ª sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
L'emittente pubblica israeliana KAN ha dichiarato che ministri e membri della Knesset del Likud, il partito di Netanyahu, hanno partecipato all'udienza per sostenere il premier.
Netanyahu ha lasciato l'aula per un po' dopo aver ricevuto una busta da uno dei suoi collaboratori, ha aggiunto l'emittente.
Lunedì, durante il suo discorso alla Knesset israeliana, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto al suo omologo israeliano, Isaac Herzog, di concedere la grazia a Netanyahu nel suo processo per corruzione.
Secondo la legge israeliana, il Presidente ha l'autorità di graziare i criminali o commutare le loro pene sulla base di informazioni o pareri necessari da parte delle autorità competenti, come i Ministri della Giustizia o della Difesa.
Secondo quanto riportato da Yedioth Ahronoth, mercoledì mattina il ministro della Giustizia israeliano Yariv Levin, del partito Likud di Netanyahu, ha espresso il suo sostegno alla grazia del primo ministro.
Levi ha affermato che il processo al premier "non avrebbe mai dovuto iniziare e che la sua esistenza è contraria alla giustizia e agli interessi dello Stato".
Anche il ministro dell'Istruzione di destra Yoav Kisch, del Likud, ha chiesto, tramite il suo account X, l'annullamento del processo, citando "gravi sfide alla sicurezza e minacce esistenziali" che Israele deve affrontare.
A gennaio, per Netanyahu sono iniziati gli interrogatori relativi alle accuse nei casi 1000, 2000 e 4000, tutte da lui negate.
Il caso 1000 riguarda Netanyahu e la sua famiglia che hanno ricevuto regali costosi da ricchi uomini d'affari in cambio di favori.
Il caso 2000 riguarda presunte trattative con Arnon Mozes, l'editore del quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, per ottenere una copertura mediatica positiva.
Il caso 4000, considerato il più grave, riguarda la concessione di agevolazioni a Shaul Elovitch, ex proprietario del sito di notizie Walla e di una società di telecomunicazioni, Bezeq, in cambio di una copertura mediatica favorevole.
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