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Istituto LVCE racconta una pace che non c'è
di Lenny Bottai
L'istituto LVCE favorisce ovviamente la grande truffa del pacifismo di Trump e dei suoi gregari, che avrebbero "portato alla pace" rifornendo l'unico esercito sul campo di armi e soldi.
In malafede tutti quelli che lo ripetono per propaganda e stupidi tutti quelli che ci credono, utili idioti. Il solo fatto che si sia ringraziato anche il boia Netanyahu fa capire tutto a chi ha un neurone funzionante.
I palestinesi sono finalmente liberi di tornare a casa loro, anche se questa non esiste più, ed il loro futuro verrà scritto a tavolino dalle nazioni che hanno contribuito al genocidio, le quali ora pensano alla fetta di torta che gli toccherà.
Esistono invece le colonie alle quali molti degli ostaggi torneranno, liberi di vivere in un luogo dove i legittimi abitanti sono stati cacciati con le armi e di tornare a reputare i palestinesi esseri inferiori.
Qualche imbecille patentato continua a ripetere persino che Hamas ha accettato la proposta, ma qualche Pro-Pal in Italia no, ironia degna di Parenzo e Cruciani. Questi sono in malafede, o ignavi ignari tanto da non capire che è stata una resa condizionata, non una pace firmata da due parti.
Non è un caso che sventolava una sola bandiera nella conferenza, quella con il simbolo che indica la volontà di supremazia sionista. Anche l'Italia, che fino a ieri ho venduto le armi ad Israele, offerto alloggi vacanze ai boia dell'IDF, festeggia, probabilmente perché parteciperà al grande banchetto della ricostruzione di Gaza, il cui futuro creerà ancora più "terroristi".
Nella pantomima poi si è inventato che l'accordo è stato firmato da paesi che avrebbero funto da garanti, come Qatar ed Egitto, chissà quale peso avranno avuto dal momento che si sono beccati gratis le bombe senza poter neppure reagire.
Intanto l'Arabia Saudita ha aderito al programma nucleare pakistano, come a dire "non siamo il Qatar".
La narrazione a senso unico dei giornalai nostrani insomma testimonia quanto questo paese sia fanalino di coda nelle libertà e qualità della stampa.
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